Fsb: shadow banking vale quasi 51.000 mld ma la crescita ora frena

Nel 2018 ha segnato un +1,4% dopo cinque anni di boom

GEN 19, 2020 -

Roma, 19 gen. (askanews) – L’allarmante crescita dello shadow banking ha segnato una consistente decelerazione nel 2018, anno in cui questo segmento sempre più importante della finanza è cresciuto dell’1,7 per cento, poco più della crescita generale del settore finanziario, raggiungendo una mole che sfiora i 51.0000 miliardi di dollari. Lo riferisce il Financial Stability Board, con il monitoraggio annuale (il Global Monitoring Report on Non-Bank Financial Intermediation 2019), di cui nel 2010 l’ente transnazionale (allora guidato da Mario Draghi) venne incaricato dal G20.

La crescita 2018 segue un periodo molto più esuberante nell’espansione di questo settore, che incorpora le entità non bancarie che svolgono attività di erogazione di credito. Infatti, mediamente tra 2012 e 2017 aveva segnato tassi di crescita annui dell’8,5 pe cento.

Secondo il Fsb ora lo shadow banking rappresenta il 13,6 per ceno del totale del settore finanziario. Quest’ultimo nel 2018 ha segnato una crescita dell’1,4 per cento, raggiungendo un valore complessivo di asset pari a 378.900 miliardi di dollari (di cui 50.900 miliardi sono lo shadow banking). La crescita ha riguardato soprattutto le banche, mentre assicurazioni e fondi pensioni hanno segnato una dinamica stabile.

Le entità creditizie non bancarie “giocano un ruolo la cui rilevanza cresce nel sistema finanziario globale – ha commentato il presidente del comitato del Fsb che vigilia sulle vulnerabilità, Klaas Knot -. Il rapporto di monitoraggio del Fsb assicura alle autorità uno strumento significativo per valutarne tendenze e rischi. Queste informazioni sono essenziali per effettuare previsioni sulle prospettive future”.