Wall Street chiude in ribasso dopo dietrofront Trump su commercio

Mercati temono nuova ondata dazi. Dow Jones -1,01%, Nasdaq -0,55%

DIC 3, 2019 -

New York, 3 dic. (askanews) – Wall Street chiude in ribasso, ma lontano dai minimi di giornata, dopo che il presidente americano Donald Trump ha minacciato i maggiori partner commerciali degli Stati Uniti con una nuova ondata di dazi. Il Dow Jones ha perso 280,10 punti, l’1,01%, a quota 27.502,94. L’S&P 500 ha perso 20,66 punti, lo 0,66%, a quota 3.093,21. Il Nasdaq ha lasciato sul terreno 47,34 punti, lo 0,55%, a quota 8.520,64.

Da Londra, dove si trove per il vertice Nato, l’inquilino della Casa Bianca ha detto che non c’è più una scadenza per raggiungere un accordo commerciale con la Cina e che potrebbe convenire fare slittare un’eventuale intesa fino a dopo le elezioni presidenziali americane del 2020. Le speranze per una risoluzione della disputa commerciale tra le due più grandi economie al mondo ha dunque lasciato spazio ai timori che gli Stati Uniti possano imporre ulteriori dazi su 250 miliardi di prodotti provenienti dalla Cina a partire dal 15 dicembre.

Sempre da Londra, durante una conferenza stampa congiunta con il suo omologo francese, Emmanuel Macron, il presidente Usa ha poi affrontato il tema dei rapporti con l’Unione Europea, notando come il rapporto commerciale tra le parti sia “ingiusto”. E ha detto che Washington e Parigi riusciranno a trovare una soluzione sulla digital tax francese dopo che gli Usa hanno minacciato di tassare i prodotti francesi importati per rappresaglia. Ieri l’amministrazione Trump ha reintrodotto i dazi sulle importazioni di metallo provenienti dal Brasile e dall’Argentina.

Sul fronte macroeconomico l’indice che misura le condizioni attuali di business, basato su un sondaggio condotto tra le aziende di New York, è cresciuto a 50,4 punti dai 47,7 punti di ottobre. Il petrolio a gennaio quotato a New York è salito dello 0,3%, a quota 56,10 dollari al barile, grazie alla debolezza del dollaro e sulla speranza che l’Opec prolunghi i tagli alla produzione quando si riunirà il 5 dicembre a Vienna.