Fed: Italia tra rischi stabilità per outlook fiscale deteriorato

Secondo allarme in meno di 3 mesi da Washington

FEB 22, 2019 -

New York, 22 feb. (askanews) – Per la seconda volta in meno di tre mesi l’Italia viene segnalata dalla banca centrale statunitense come uno dei principali fattori di rischio potenziale per la stabilità finanziaria internazionale. La Federal Reserve ha infatti messo in guardia sui potenziali rischi per la stabilità finanziaria internazionale, tra cui ha citato “le incertezze politiche, un intensificarsi delle tensioni commerciali e un aumento dello stress a cui sono sottoposte le economie dei mercati emergenti”. In un rapporto sulla politica monetaria diffuso in vista della testimonianza semestrale del suo governatore, Jerome Powell, al Congresso, in programma il 27 febbraio, si legge che “in molte economie avanzate, le condizioni finanziarie sono diventate più stringenti nella seconda metà del 2018, in parte riflesso del deterioramento dell’outlook fiscale dell’Italia e dell’incertezza sulla Brexit”.

L’Italia viene poi citata quando la Fed spiega che “un rallentamento della crescita globale, i negoziati protratti tra il governo italiano e la Ue [sulla manovra] e gli sviluppi legati all’uscita del Regno Unito dalla Ue hanno pesato sui prezzi degli asset delle economie straniere avanzate nella seconda parte del 2018”. Poi, la Fed ha parlato di “crescita che si è contratta in Italia” e di una “ripresa solo limitata nell’Eurozona all’inizio del 2019”.

La Fed aveva già segnalato il rischio Italia lo scorso 28 novembre quando nel suo intervento all’Economic Club di New York, il presidente Jerome Powell aveva parlato di diverse “fonti di rischio che potrebbero innescare tensioni in qualunque momento” e tra queste ha menzionato “le discussioni sul Bilancio tra Italia e Unione europea”.