Dieselgate, Fca patteggia con autorità Usa per 800 milioni dollari

Il gruppo automobilistico non ha ammesso colpe

GEN 10, 2019 -

New York, 10 gen. (askanews) – Fca ha patteggiato con il dipartimento di Giustizia statunitense e lo Stato della California sul caso dieselgate; l’accordo costerà complessivamente circa 800 milioni di dollari. L’intesa include il pagamento, da parte del gruppo automobilistico, di circa 400 milioni di dollari per risolvere le cause civili. Fca non ha ammesso alcuna colpa. Nel 2017, Fca è stata accusata di utilizzare un software che distorce il livello reale delle emissioni inquinanti.

In una nota di Fca, si legge che il costo complessivo degli accordi è stimato in 800 milioni di dollari, cifra che secondo il gruppo è “in linea con l’accantonamento effettuato a tale scopo dalla società nel terzo trimestre del 2018”. Fca ha ribadito che “non ha adottato qualsivoglia disegno deliberatamente diretto a installare impianti di manipolazione per aggirare i test sulle emissioni”.

L’accordo è complessivo e riguarda le cause civili e quelle con le varie autorità federali e statali, tra cui il dipartimento di Giustizia statunitense, l’Agenzia di protezione ambientale (Epa), lo Stato della California e lo U.S. Customs and Border Protection (che si occupa del controllo doganale).

Il caso, scoppiato nel gennaio 2017, riguarda circa 100.000 veicoli Ram 1500 e Jeep Grand Cherokee prodotti tra il 2014 e il 2016, con motori diesel. Il gruppo ha precisato che “ogni attuale o precedente proprietario o locatario di tali veicoli avrà titolo a un pagamento pari in media a 2.800 dollari, come concordato con i rappresentanti dei consumatori nella class action. I veicoli interessati beneficeranno inoltre di un’estensione della garanzia per l’aggiornamento del software”.