Draghi: Paesi indebitati proteggano famiglie e imprese da spread

Evitando di aumentare ancora il debito già elevato

NOV 16, 2018 -

Roma, 16 nov. (askanews) – I paesi con debiti pubblici elevati “dovrebbero proteggere famiglie e imprese dal rialzo dei tassi di interesse astenendosi dall’aumentare ulteriormente il debito e tutti i Paesi dovrebbero rispettare le regole dell’unione”. Questo il richiamo sui conti pubblic lanciato dal presidente della Bce, Mario Draghi, che senza menzionare direttamente l’Italia, sembra orientato proprio al suo governo in pieno braccio di ferro con la Commissione europea sulla manovra.

“La mancanza di consolidamento nei Paesi ad elevato debito aumenta la loro vulnerabiltà agli shock, sia che questi siano autoinnescati – ha detto – mettendo in discussione le regole dell’architettura dell’Unione economica o monetaria, sia che siamo importati tramite il contagio finanziario”.

“Finora – ha comunque notato il presidente della Bce – il rialzo degli spread è rimasto confinato al primo caso (il riferimento all’Italia è evidente-ndr) e il contagio tra Paesi è stato limitato”.

“Questi sviluppi si trasmettono alle condizioni di erogazione di prestiti delle banche nell’economia reale. Ad oggi, tramite il riprezzamento dei prestiti bancari sta avvenendo dove il rialzo degli spread è stato più significativo”, ha detto ancora Draghi. “Complessivamente i costi di finanziamento restano comunque vicini ai minimi storici in tutti i grandi Paesi europei, grazie a una base di depositi stabile”.