Tregua Usa-Ue sui dazi mentre il conflitto si sposta su Pechino

Pechino ha a sua volta una lista di beni Usa da colpire

MAR 23, 2018 -

Roma, 23 mar. (askanews) – Continuano a spirare venti di conflitto nel commercio internazionale. Se da un lato l’amministrazione Trump ha annunciato, come auspicato dagli europeo, sospensioni dei nuovi dazi su accio e alluminio a favore dell’Ue e di altri 6 partner commerciali, dall’altro la Cina ha energicamente minacciato rappresaglie per l’equivalente di 3 miliardi di dollari contro i propositi di Washington.

Nei giorni scorsi la casa Bianca aveva innescato una ondata di proteste annunciando l’intenzione di imporre dazi del 10 per cento sull’import di alluminio e del 25% sull’acciaio. “Questo dazi sono sospesi fino al primo maggio”, ha ora comunicato l’amminsitrazione Usa in riferimento a Ue oltre ad Argentina, Australia, Brasile, Canada, Messico e Corea del Sud. Tutti Paesi che vantano “una importante relazione si di sicurezza con gli Usa”, ha precisato Washington.

L’annuncio segue due giorni di intensi negoziati della commissaria europea al Commercio, Cecilia Malmstroem con la sua controparte Usa, il segretario al commercio Wilbur Ross, alfiere del motto “America First” di Donald Trump. Giungendo al vertice europeo di oggi, la cancelliera Angela Merkel ha voluto ringraziare pubblicamente la negoziatrice Ue.

La Commissione europea aveva comunque già pronta una lista di beni che sarebbero stati colpiti da dazi di rappresaglia, che prendeva particolarmente di mira prodotti provenienti da aree dove è al governo la componente repubblicana che sostiene Trump.

Ora a minacciare vendette però è Pechino. La Cina ha a sua volta presentato una lista di beni e prodotti importati dagli Usa che potrebbero a loro essere colpiti da dazi pari al 25%, che spaziano dalla carne di maiale al vino. “La Cina non vuole una guerra commerciale ma non è assolutamente spaventata all’idea di doverla fare”, ha avvertito il ministero del Commercio.

Chi sembra spaventata, e non poco, è la Borsa. Ieri Wall Street ha chiuso la seduta con pesati cadute, tra cui un meno 2,93 per cento dell’indice Dow Jones e oggi questa tendenza ha coinvolto a catena i mercati dell’Asia. Tokyo ha chiuso in rosso del 4,51%, Shanghai del 3,51%, Hong Kong 2,45%. Debole anche l’Europa, anche se con cali oggi meno drastici, a Milano il Ftse-Mib segna meno 0,73%, Parigi 1,37%, Francoforte meno 1,51%, Londra 0,53%.