Banche, i 3 punti chiave di Draghi sui limiti al rischio sovrano

Innanzitutto non si devono imporre limitazioni rigide

NOV 20, 2017 -

Roma, 20 nov. (askanews) – “Niente limiti rigidi, accordo su scala globale e attuazione con molto giudizio”. Sono i tre punti chiave elencati dal presidente della Bce, mario Draghi sull’ipotesi di limitare l’esposizione al rischio da titoli di Stato da parte delle banche.

“La posizione della Bce su questa vicenda, dopo una serie di studi, è innanzitutto che se c’è un rischio e si vuole ridurlo va fatto tramite rischi ponderati e non con limiti rigidi”, ha affermato durante una audizione al parlamento europeo, in qualità di presidente dello European Systemic Risk Board.

“Secondo punto – ha proseguito Draghi – qualunque accordo vi sia, non vogliamo mettere le nostre banche in una situazione di svantaggio competitivo con il resto del mondo, per questo ci sono stati prolungati negoziati al comitato di Basilea e la conclusione è che non c’è un consensus globale, perché altre giurisdizioni non concordano. Terzo, qualunque accordo dovesse essere trovato tra europei, se mai ci si arrivasse, dovrà essere attuato con molto giudizio”.