Bce, Constancio: su tapering vedremo in autunno, Weidmann scalpita

In ogni caso si dovrà prendere una decisione prima di dicembre

GIU 14, 2017 -

Roma, 14 giu. (askanews) – Il vicepresidente della Bce, Vitor Constancio ha sostanzialmente dato appuntamento all’autunno prossimo per la discussione sul “tapering”, la futura manovra di progressiva riduzione degli stimoli monetari e degli acquisti di titoli. Ma il capofila dei falchi nel Consiglio direttivo, il tedesco Jens Weidmann, presidente della Bundesbank, è intervenuto quasi in risposta a queste ipotesi sulle tempistiche, sostenendo che più a lungo si trascinerà il Qe, più sarà difficile interromperlo.

“Nel contesto di questi acquisti di titoli, i cambiamenti sulla politica monetaria hanno un impatto sui costi di finanziamento del debito pubblico maggiore di quello che hanno i cambiamenti sui tassi di interesse”, ha affermato durante un convegno a Francoforte. “Questo può portare a pressioni politiche sull’eurosistema affinché mantenga la linea monetaria espansiva più a lungo di quanto sarebbe appropriato dal punto di vista della stabilità dei prezzi”.

Resta il fatto che ad oggi le “pressioni politiche”, come le chiama Weidmann, che si sono viste sulla Bce sono arrivate soprattutto dalla Germania e dai Paesi nordici. Contro la linea di bassi tassi sulla cui appropriatezza, a livello tecnico, la Bundesbank non ha potuto argomentare granché. Anzi, solitamente i politici tedeschi basano le loro critiche sul fatto che il ridotto costo del danaro mina i rendimenti dei fondi pensione tedeschi.

Ma la Bce non nessun mandato di sostegno ai livelli di redditività dei fondi pensionistici, il suo compito è quello di garantire la stabilità dei prezzi. Obiettivo che a livello pratico viene inquadrato con una inflazione inferiore ma vicina al 2 per cento nel medio periodo. Formalmente, i massicci stimoli monetari messi in campo negli ultimi anni sono stati giustificati proprio con l’esigenza di riportare l’inflazione, che stava pericolosamente fluttuando sotto zero, a livelli accettabili.

All’ultima riunione, il Consiglio direttivo ha riconosciuto un miglioramento del quadro economico e il venir meno dei rischi di deflazione. Sviluppi che lo hanno portato ora ad escludere ipotesi di altri tagli dei tassi (che comunque sono a zero). Ma i banchieri centrali non ritengono vi siano prove convincenti sul fatto che l’inflazione si autososterrebbe senza gli stimoli monetari. Per questo hanno confermato la prosecuzione del Qe fino a dicembre.

“Una cosa è chiara: prima di dicembre dovremo dire qualcosa sul futuro”, ha detto oggi Constancio a margine del convegno dell’Abi a Roma su Basilea III. La discussione sul tapering “può ben essere in autunno, ma certamente deve essere prima della fine dell’anno. Dobbiamo prendere decisioni e fare annunci al mercato”.

In qualche modo la discussione però sembra essere già iniziata, a distanza. Bloomberg riporta che secondo il governatore estone, Ardo Hansson, non di discute tanto sul se proseguire o meno con il Qe oltre dicembre, nessuno pensa di interromperlo, ma sulla progressività con cui ridurlo.