Francia, Borsa Parigi -0,37% e bond volatili prima di elezioni

Mercati cauti data l'incertezza su chi andrà al ballottaggio

APR 21, 2017 -

Roma, 21 apr. (askanews) – Alcune oscillazioni, poi rientrate in chiusura, sui titoli di Stato della Francia, nell’ultima seduta prima del cruciale appuntamento elettorale del primo turno delle presidenziali. La persistente incertezza sul chi andrà al ballottaggio ha impedito al mercato di orientarsi su una direzione precisa, favorendo un clima attendista e cauto e una certa volatilità. Sui bond decennali a fine scambi i rendimenti si sono attestati allo 0,875 per cento, 1 punto base in meno rispetto alla chiusura precedente ma dopo che nel corso della seduta hanno oscillato tra lo 0,80 e lo 0,90 per cento.

Su queste emissioni i tassi retributivi sono in un rapporto inversamente proporzionale con il prezzo. Salgono quando quest’ultimo cala seguito di vendite, e viceversa. Sui bond biennali, solitamente più soggetti all’allarmismo di breve periodo, i tassi hanno chiuso in marginale rialzo, 1 punto base in più al meno 0,398 per cento mentre in precedenza erano calati sotto meno 0,4.

La Borsa di Parigi ha chiuso al meno 0,37 per cento, dopo che in mattinata aveva ceduto in maniera più netta a seguito dell’attentato di ieri agli Champs Elysées. I volumi di scambio sono stati sostenuti anche a causa della scadenza di diversi contratti a termine.

Nei vari scenari possibili ve ne sono due diametralmente opposti dal punto di vista dei mercati. Quello allarmistico in cui i due candidati ritenuti più oltranzisti andrebbero al ballottaggio, Marine Le Pen, di estrema destra e anti euro, e Jean-Luc Melenchon, di estrema sinistra e contro la disciplina di bilancio. Ma c’è anche lo scenario più rassicurante che vedrebbe al ballottaggio il conservatore Francois Fillon e il liberal Emmanuel Macron.

Le urne domenica si chiuderanno verso le 20 italiane. Il primo impatto sui mercati si vedrà quindi sugli scambi di lunedì, presumibilmente a partire dai cambi valutari nelle contrattazioni in Asia. Nelle ultime sedute l’euro era risalito ai massimi da tre settimane sul dollaro attorno a 1,078, ma in ampia misura a riflesso dei cedimenti della divisa statunitense dopo che Donald Trump – fatto del tutto inusuale per un presidente Usa – si era lamentato della forza del dollaro. La valuta europea in serata torna cedere terreno a quota 1,0695 dollari.