Cyber attacchi, metà imprese in Uk colpite nel 2016

I numeri nel nuovo Cyber Security Breaches Survey

APR 19, 2017 -

Roma, 19 apr. (askanews) – Quasi la metà di tutte le aziende del Regno Unito sarebbero state violate o attaccate almeno una volta da cyber criminali nei dodici mesi passati. A dirlo sono i numeri contenuti nel nuovo rapporto Cyber Security Breaches Survey 2017 pubblicato oggi. Stando alle indagini statistiche condotte dal governo britannico, i tipi di cyber attacchi più comuni sono avvenuti attraverso mail fraudolente o malware, con l’obiettivo di estorcere informazioni o dati sensibili.

Se si entra nello specifico, secondo i dati rivelati dallo studio circa 7 grandi imprese su 10 avrebbero subito una violazione ai propri sistemi, con una perdita economica complessiva nel lungo periodo di circa 20mila sterline, giunta in alcuni casi a milioni. Il sondaggio mostra anche che le imprese in possesso di dati personali elettronici sui clienti avrebbero molta più probabilità di soffrire di violazioni informatiche rispetto a quelli che non li hanno (51% contro 37%).

Di tutte le aziende che sono riuscite ad identificare la violazione o l’attacco hacker, inoltre, almeno un quarto ha riscontrato una perdita temporanea di file, un quinto ha rilevato danni ai propri software o sistemi informatici, una su dieci ha perso l’accesso ai sistemi terzi dai quali dipendeva, mentre sempre una su dieci ha avuto problemi con il proprio sito internet o addirittura ha dovuto chiuderlo.

Questi tipi di violazione si sono rivelati essere dunque non solo molto comuni, ma anche dannosi a livello economico. A detta del governo le statistiche mostrerebbero come la stragrande maggioranza di tali imprese avrebbe potuto prevenire i cyber attacchi usando le misure minime consigliate (obbligatorie per lavorare con la PA britannica), i Cyber Essentials. Il Regno Unito ha recentemente investito 1,9 miliardi di sterline per incrementare la consapevolezza degli utenti in tema cyber e per proteggere la nazione dagli attacchi cibernetici, nel tentativo di farne un posto più sicuro dove poter effettuare investimenti, transazioni online e scambi di dati.

(Fonte: Cyber Affairs)