Brexit, Paganini: non impatterà molto su cyber security Ue

L'esperto: "Vincerà il pragmatismo"

MAR 29, 2017 -

Roma, 29 mar. (askanews) – L’uscita del Regno Unito dall’Unione europea, la cosiddetta Brexit, “potrebbe avere impatti sulla cyber security del Vecchio continente, ma queste ripercussioni saranno meno pesanti di quanto si immaginasse in un primo momento”. A dirlo a Cyber Affairs è Pierluigi Paganini, esperto di cyber security ed intelligence, security advisor di istituzioni internazionali e membro del gruppo di lavoro italiano cyber al G7.

“Quando la procedura di Brexit sarà terminata”, rileva Paganini, “probabilmente l’information sharing tra Londra e Bruxelles sulle cyber minacce sarà meno intensa che in passato. Ma non va dimenticato che il Regno Unito è sempre parte di un network occidentale del quale, tra l’altro, è un pezzo importante. Quindi dubito che ci saranno particolari difficoltà da questo punto di vista”.

Un altro impatto negativo, sottolinea l’esperto, “potrebbe giungere dalla mancata applicazione di due elementi come la Direttiva Nis e il Gdpr – il regolamento europeo sulla privacy -, ma anche in questo caso non è escluso che si trovino altre forme di cooperazione altrettanto proficue, magari costruite attraverso rapporti bilaterali”.

Quanto alle aziende, conclude Paganini, “è verosimile che nel settore privato, ancor più che in quello pubblico, si dialoghi come e più di prima, soprattutto perché il pragmatismo spingerà a preservare alcune attività già in essere”.

(fonte: Cyber Affairs)