Volkswagen, giudice Usa ammette azione legale investitori

Gruppo accusato di avere taciuto troppo a lungo sul dieselgate

GEN 5, 2017 -

New York, 5 gen. (askanews) – Ha commesso frodi finanziarie permettendo al suo titolo di gonfiarsi artificialmente. E’ questa l’accusa contro Volkswagen e il suo ex amministratore delegato Martin Winterkorn lanciata da un gruppo di investitori, convinti che il gruppo tedesco non abbia comunicato al mercato con la giusta tempestività quello che poi nel settembre 2015 è diventato uno scandalo di dimensioni colossali: quello ribattezzato dieselgate.

Quegli investitori – principalmente fondi pensione che avevano acquistato il titolo Volkswagen attraverso American Depositary Receipts (Adr), titoli che rappresentano una società non americana che viene scambiata nei mercati finanziari Usa – possono portare avanti la loro azione legale contro l’azienda automobilistica che ammise di avere installato sui motori di 11 milioni di vetture nel mondo un software che ha permesso di superare i test di laboratorio sulle emissioni. Il via libera è arrivato al giudice Charles Breyer, che non ha accettato le richieste di VW.

Il gruppo tedesco avrebbe preferito che la causa si svolgesse in un tribunale della Germania, dove è quotato, e non in Usa ma Breyer ha spiegato che “gli Usa hanno interesse a proteggere gli investitori della nazione da frodi finanziarie”. Winterkorn e Herbert Diess, a capo del marchio VW, avevano inoltre chiesto di non essere coinvolti personalmente nell’azione legale. Winterkor si dimise poco dopo lo scoppio dello scandalo emissioni dicendo di esserne “sconvolto” e di non saperne nulla.