Diamanti, Russia vende 10,9% Alrosa.Primo capitolo privatizzazioni

I gioielli di famiglia per "finanziare il deficit di bilancio"

LUG 11, 2016 -

Mosca, 11 lug. (askanews) – Mosca per “finanziare il deficit di bilancio” annuncia maxi privatizzazioni, che stanno portando sul mercato i gioielli di famiglia dell’economia russa. Si è cominciato con il colosso dei diamanti Alrosa, che lavora 1/4 del totale dei diamanti presenti sulla terra e la cui vendita (del 10,9%) si è chiusa oggi: il collocamento era iniziato mercoledì. Il bilancio della Federazione russa riceverà 52,2 miliardi di rubli (737 milioni di euro al cambio attuale) dalla cessione del 10,9% del capitale di Alrosa, ha detto ai giornalisti il capo della Agenzia delle proprietà federali Dmitry Pristanskov. “Il prezzo delle azioni è stato pari a 65 rubli ad azione (0,918 euro)”, ha aggiunto in una conferenza stampa sui risultati del collocamento.

Secondo il ministro dello Sviluppo Economico Alexei Ulyukayev la proposta era ben nota agli investitori e ha riscosso una notevole domanda di mercato. “Circa il 60% del portafoglio degli ordini era coperto da investitori stranieri. Tra loro ci sono aziende provenienti da Europa, Stati Uniti, Emirati Arabi Uniti”, ha detto. Investitori americani, tra gli altri, hanno partecipato alla privatizzazione delle quote di Alrosa, ma erano pochi, ha sottolineato il primo vice primo ministro Igor Shuvalov. “Naturalmente, non è solo un fattore di sanzioni. Sappiamo che ci sono molte ragioni per le quali questo sta accadendo”, ha aggiunto.

Per contro l’interesse è giunto da altre parti del mondo. “Il Fondo russo di investimenti diretti (RDIF) insieme con i fondi asiatici e del Medio oriente ha formato quasi un quarto della domanda”, ha detto Ulyukayev. “L’interesse nel bene ha superato le nostre aspettative: la domanda totale era superiore all’offerta più di due volte”, ha sottolineato il capo del Ministero dello Sviluppo Economico.

Ma Alrosa, colosso dei diamanti, nel quale la quota statale è ora scesa a 33,1%, è solo il primo passo. “È la prima operazione di questa cosiddetta privatizzazione su larga scala” ha dichiarato Shuvalov. Le principali operazioni di privatizzazione nel 2016 si terranno nella seconda metà dell’anno; riguarderanno la compagnia petrolifera Bashneft, Sovcomflot. Il governo sta inoltre lavorando con potenziali investitori su Rosneft, ha detto il primo vice primo ministro Igor Shuvalov. Obiettivo? Mille miliardi di rubli, ossia poco più di 14 miliardi di euro. “Nel caso di successo per la privatizzazione di importanti attività pubbliche nel 2016 il bilancio federale riceverà fino a un trilione di rubli” ha detto Ulyukayev.

Il tutto a fronte di previsioni molto negative sul prezzo del barile, attorno al quale l’economia russa continua a ruotare. Al Ministero delle Finanze russo infatti non credono alla ripresa dei prezzi del petrolio. E ciò risulta chiaro dai parametri impostati per stendere la nuova finanziaria russa con un prezzo del greggio pari a 40 dollari.