Fmi: ripresa eurozona può deragliare, dopo Brexit aumentati rischi

Pil 2017 rallenterà a 1,4%, servono "forti azioni collettive"

LUG 8, 2016 -

Roma, 8 lug. (askanews) – La ripresa economica dell’area euro si è rafforzata di recente, ma al tempo stesso “i rischi di rallentamento sono aumentati”, avverte il Fondo monetario internazionale nel suo rapporto sull’Unione valutaria. E il ritmo di espansione è destinato a decelerare, dall’1,6 per cento di quest’anno all’1,4 per cento nel 2017 “prevalentemente a causa dell’impatto negativo del referendum” sulla Brexit.

Ma ci sono anche altri i fattori di rischio. “Un ulteriore rallentamento globale potrebbe tracimare e far deragliare la ripresa sostenuta dalla domanda interna. A livello interno i rischi sono prevalentemente politici – rileva il Fmi – ulteriori ricadute dalla situazione post referendum in Gran Bretagna, l’aumento dei rifugiati e gli ostacoli ai progressi su politiche e riforme”.

Il tutto mentre le prospettive di medio termine dell’Unione valutaria vengono giudicate “mediocri” dall’istituzione di Washington. “I retaggi della crisi, l’alta disoccupazione, gli elevati debiti pubblici e privati e le profonde debolezze strutturali pesano sulle prospettive e sulla crescita della produttività”. Il risultato è che da qui a cinque anni è previsto un ritmo di crescita che non andrà oltre l’1,5 per cento.

A fronte di questo quadro il direttorio del Fmi raccomanda “forti iniziative collettive per rafforzare la crescita e l’Unione”, mentre la ripresa ciclica in corso non deve portare le autorità ad abbassare la guardia. “Le politiche dovrebbero dare priorità alle riforme strutturali, migliorando gli investimenti e la governance sui conti pubblici”. La politica monetaria deve mantenere la sua connotazione espansiva e bisogna procedere al completamente dell’Unione bancaria, mentre prosegue l’aggiustamento dei bilanci delle banche.