Brexit, ancora vendite su sterlina e Borsa, ma balzo titoli Regno

Tasso Gilt 10 anni sotto 1% per prima volta, attesa manovra Boe

GIU 27, 2016 -

Roma, 27 giu. (askanews) – Proseguono le vendite sulla Gran Bretagna, alla ripresa delle contrattazioni dopo il venerdì nero scatenato dal voto per la Brexit. I ribassi investono sia la sterlina, che si riavvicina ai minimi dal 1985 segnati dopo il voto, sia, senza crolli drammatici, la Borsa di Londra. Continuano all’opposto a rafforzarsi i titoli di Stato del Regno, apparentemente nella crescente attesa dei mercati di imminenti interventi difensivi della Banca d’Inghilterra.

Tanto che i rendimenti sui Gilt a 10 anni son o scesi sotto la soglia dell’1 per cento per la prima volta nella storia, con uno 0,996 per cento. Su questo tipo di emissioni i tassi retributivi sono in un rapporto inversamente proporzionale con il prezzo: più questo sale a seguito di acquisti, più i rendimenti calano.

All’oppsto sul British pound ripartono con vigore le vendite, tanto da segnare cali dell’ordine di 1 o 2 punti percentuali per cento sulle maggiori valute mondiali. Per quelli che sono gli standard dei cambi valutari, solitamente stabili, variazioni di questa portata sono piuttosto ampie. La sterlina cala a 1,3290 dollari, vicina ai minimi segnati venerdì scorso, laddove prima che iniziassero a circolare i segnali di vittoria della Brexit era salito fino a quota 1,50. Diversi analisti si attendono che la tendenza prosegua, a Deutsche Bank, riporta Dow Jones, prevedono il pound a 1,15 dollari entro fine anno.

La sterlina cala anche a 1,2032 euro, e a sua volta la valuta condivisa torna a segnare cedimenti con 1 euro a 1,1036 dollari. Nel frattempo a metà mattina a Londra il Ftse si attesta al meno 1,04 per cento, con forti vendite sempre sulle banche, Barclays meno 11 per cento, Royal Bank of Scotland -14,7 per cento, Hsbc, molto sbilanciata sull’Asia si salva con un meno 1,44 per cento.