Brexit, Dijsselbloem a Schaeuble: minacciare elettori non funziona

Non è l'approccio giusto, puntare su argomenti positivi

GIU 14, 2016 -

Roma, 14 giu. (askanews) – Netta quanto inusuale presa di distanze del presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, dal ministro delle Finanze tedesco sul referendum Gb sulla Brexit. “La mia esperienza sui referendum sull’Europa, in Olanda ne abbiamo avuti due, è che una cosa che sicuramente non funziona è quella di minacciare gli elettori – ha detto in una audizione al Parlamento europeo – dicendo loro delle cose terribili che capiterebbero se votassero in un certo modo”.

In pratica è esattamente quanto fatto da Schaeuble negli ultimi giorni. Secondo Dijsselbloem “non è il buon approccio”. Invece “se gli elettori britannici fossero interessati a quanto dico io, punterei sui forti argomenti e interessi che ci sono per la Gran Bretagna di restare nell’Ue”.

“Ora la questione chiave è l’immigrazione. Ma questo il problema non verrebbe meno se il Regno uscisse all’Ue – ha notato il capo dell’Eurogruppo – i britannici dovranno sempre lavorare con la Francia. E noi nell’Ue dovremo sempre lavorare per il coinvolgimento britannico sulla Turchia. Ci sono tanti buoni motivi per cui il Regno deve restare nell’Unione e io vorrei tanto che ridiventasse un membro attivista. Vorrei vedere una british membership all’offensiva”.

Su altre tematiche invece Dijsselbloem, che è anche ministro delle Finanze Olandese, appoggia la linea intransigente della Germania, in particolare nel chiedere maggiore rigore alla Commissione europea nella vigilanza sui conti pubblici. Anche di fronte al Parlamento Ue, il capo dell’Eurogruppo ha nuovamente insinuato favoritismi di Bruxelles alla Francia e ai grandi Paesi in generale (menzionando anche Spagna e Portogfallo).