Grecia, pressing Fmi su Eurogruppo: serve alleggerimento debito

Lettera di Lagarde, che però attenua pretese su avanzo primario

MAG 6, 2016 -

Roma, 6 mag. (askanews) – Pressing del Fondo monetario internazionale, sui ministri delle Finanze dell’Eurogruppo affinché, nella riunione straordinaria di lunedì, concordino quell’alleggerimento dei debiti a favore della Grecia che, secondo l’istituzione di Washington, è precondizione necessaria per la prosecuzione del programma di aiuti. Il richiamo è giunto sotto forma di una lettera della direttrice Christine Lagarde, di cui il Financial Times ha pubblicato alcune frasi.

“Pensiamo – scrive la Lagarde – che finanziamenti, misure precise e alleggerimento del debito vadano discussi assieme. Secondo noi, per sostenere la Grecia con un nuovo schema del Fmi è essenziale che finanziamenti e alleggerimenti di debito dei partner europei siano realistici in quanto basati su misure realistiche”.

Al tempo stesso il Fmi ha in qualche misura ammorbidito la sua posizione sui parametri di bilancio pretesi dalla Grecia, in particolare la consistenza dell’avanzo primario (la differenza tra entrate e uscite dello Stato prima delle spese per gli interessi sul debito) che potrebbe quindi non essere tassativamente del 3,5 per cento del Pil.

Le recenti richieste del Fmi – nell’ambito del nuovo programma europei di aiuti, che ha un ammontare complessivo teorico di 86 miliardi di euro – sono state aspramente criticate in Grecia e in particolare è stato preso di mira il responsabile del dipartimento europeo del Fondo, l’olandese Poul Thomsen, ritenuto un falco dell’intransigenza.

Il tutto sembra offrire uno sgradevole, seppur solo parziale per ora, riproporsi della situazione dello scorso anno. In particolare incombe il pagamento di titoli di stati per 3,5 miliardi di euro a luglio.

Secondo il Ft le autorità europee vogliono evitare che la trattativa con i greci vada a sovrapporsi con lo spinoso dibattito pre referendario in Gran Bretagna, sul voto di uscita dall’Unione europea (la Brexit) che si svolgerà il 23 giugno. Quindi o si trova una intesa nel mese in corso, oppure il negoziato con Atene rischia di slittare a dopo il voto Gb, a quel punto molto vicino alla scadenza del bond.