Anche gruppo Binladen in crisi, caccia 77mila lavoratori stranieri

Oltre uno su tre, pesano calo petrolio e incidente a La Mecca

MAG 2, 2016 -

Roma, 2 mag. (askanews) – C’è crisi per tutti in Arabia Saudita con il crollo dei prezzi petroliferi. Anche per il gruppo Binladen, gigante di cantieristica e infrastrutture controllato da familiari del defunto omonimo leader terrorista. La società – che sul suo portale internet traduce la sua denominazione araba in “Binladin” – è stata fondata negli anni ’30 del secolo scorso dal padre di Osama (Mohammed Awad Bin Laden) e ora, secondo il quotidiano Al-Watan, che cita un responsabile del gruppo, sta procedendo a tagli a 77.000 lavoratori stranieri. Oltre uno su tre.

Erano giorni che circolavano ipotesi di stampa sui tagli, a causa della crisi generata dai cali di fatturato e non solo. Secondo il quotidiano, il gruppo Binladen avrebbe ottenuto visti di uscita per 77 mila lavoratori stranieri sui 200 mila totali che impiega.

Interpellati sulla questione, dalla società non hanno confermato le cifre. Sempre secondo il quotidiano i tagli potrebbero riguardare anche tra 12 mila e i 17 mila lavoratori sauditi.

Il calo di commesse legato al greggio è stato accentuato da un grave incidente accaduto lo scorso anno. Il gruppo Binladen infatti si è aggiudicato gli appalti di ampliamento delle aree di pellegrinaggio attorno a La Mecca, ma poi è stato investito da una maxi sanzione delle autorità dopo i 100 morti del 2015 dovuti al crollo di una gru. (fonte Afp)