Fmi, Italia cresce meno del previsto: 1% in 2016, 1,1% in 2017

Ma disoccupazione cala in media euro:un punto in biennio a 10,9%

APR 12, 2016 -

Washington, 12 apr. (askanews) – L’economia italiana mostra una crescita “più debole del previsto” e nel 2016 registrerà un incremento del Pil limitato all’1% che salirà marginalmente, all’1,1% l’anno prossimo. La disoccupazione, tuttavia, continuerà a diminuire in misura visibile, con un calo che nel biennio è quantificato in un punto percentuale passando dall’11,9% registrato lo scorso anno, al 10,9% previsto per il 2017 con un passaggio all’11,4% quest’anno: si tratta di un calo di dimensioni analoghe a quello dell’Eurozona, che toccherà il 9,9% nel 2017. E’ la previsione del Fondo Monetario Internazionale che, nell’ultimo World Economic Outlook – presentato a Washington – si mostra più pessimista del Governo, che venerdì scorso, nell’ultimo Documento di economia e finanza (Def) , aveva attestato le stime di crescita del Pil rispettivamente all’1,2% e all’1,4%.

Il caso italiano non è comunque isolato nel contesto della zona euro, che nel suo complesso ha registrato un taglio delle stime rispetto a gennaio e dove si prevede che la “modesta ripresa continui nel 2016-2017 , con l’indebolimento della domanda esterna compensato dai prezzi dell’energia più bassi, da una modesta espansione fiscale e da condizioni finanziarie di sostegno”. Se la crescita media dell’area euro è prevista al +1,5% per quest’anno e al +1,6% per il prossimo, anche per le altre maggiori economie di Eurolandia si prevedono incrementi “modesti”: dall’1,5% e 1,6% della Germania, all’1,1% e 1,3% della Francia. Unica eccezione notevole la Spagna, per la quale gli economisti di Washington stimano una crescita rispettivamente pari al 2,6% e al 2,3%.

Nell’ambito dei paesi avanzati l’Italia – secondo gli economisti del Fondo Monetario – rientra in quel plotone di Paesi, insieme a Canada, Germania e Stati Uniti, dove nel 2016 si verificherà una politica del bilancio “in qualche misura espansiva”, mentre politiche di segno opposto si stanno verificando in Giappone, Spagna e Regno Unito.

Il Fondo Monetario si rivela meno ottimista del Governo di Roma anche sul versante del deficit pubblico e del debito: l’indebitamento netto italiano viene valutato al 2,7% del Pil quest’anno e all’1,6% a fronte del 2,3% e dell’1,8% rispettivamente contenuti nel Def. Il Fondo, a differenza del Governo, prevede che quest’anno il debito pubblico italiano continuerà a salire, passando al 133% (132,4% la stima del Def) del Pil per poi calare a partire dal 2017 a quota 131,7% (130,9% prevede il governo).

Ancora buone notizie, invece, dal versante della bilancia commerciale e dei servizi: l’attivo corrente italiano secondo l’Outlook resterà consistente sia quest’anno (2,3% del Pil) sia il prossimo (2%) anche se resta distantissimo da quello registrato dalla Germania (rispettivamente pari all’8,4% e all’8%) che secondo molti economisti resta uno dei maggiori fattori di distorsione interni all’area euro.