Ue ribadisce: su emergenza profughi possibile flessibilità conti

Ma senza sforare soglia 3% deficit-Pil, si valuterà "ex post"

NOV 17, 2015 -

Roma, 17 nov. (askanews) – La Commissione europea ha ribadito di essere “disposta” a valutare la possibilità che i Paesi abbiano margini di flessibilità supplementari sui bilanci, per far fronte ai costi derivanti dall’emergenza profughi. Posto che i deficit non sforino la soglia del 3 per cento del Pil. “La flessibilità insita nel patto di stabilità e crescita consente di assorbire l’aumento di spesa che si verifica in un determinato anno a causa di eventi inconsueti al di fuori del controllo dei governi”, recita il documento di valutazione di Bruxelles sui progetti di bilancio 2016 inviati dai Paesi.

“La Commissione è disposta a ricorrere a tali disposizioni. Essa seguirà da vicino la situazione in base ai dati osservati forniti dalle autorità degli Stati membri interessati per stabilire gli importi ammissibili. Queste informazioni saranno utilizzate in sede di valutazione ex post di eventuali deviazioni temporanee dai requisiti del patto di stabilità e di crescita per il 2015 e il 2016”.

“Ciò significa che le deviazioni derivanti unicamente e direttamente dai costi netti supplementari correlati dalla crisi dei rifugiati non comporteranno un’intensificazione delle procedure – si legge -. Ciò vale anche per l’avvio di una procedura per i disavanzi eccessivi purché il disavanzo pubblico resti prossimo al 3 per cento del Pil in caso di violazione di tale soglia”.