Russia verso fine crisi, ma ripresa sarĂ  lenta. Pil frena caduta

Mosca è in recessione da inizio anno: Pil gennaio-agosto -3,8%

OTT 19, 2015 -

Mosca, 19 ott. (askanews) – “Cauto ottimismo” perchè il peggio sarebbe passato per l’economia russa. Questa la stima del governo russo e in particolare il vice ministro all’Economia Alexei Vedev segnala un rallentamento della caduta del Prodotto interno lordo, con una flessione del 4,3% nel terzo trimestre, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, meno forte che nel secondo trimestre. Ma anche se un ulteriore calo non ci sarà, la ripresa sarà lenta, ha sottolineato il ministro dell’Economia Alexei Ulyukaev.

La Russia è in recessione dall’inizio dell’anno a causa del crollo del mercato del petrolio e delle sanzioni occidentali per la crisi Ucraina. Il Pil era sceso del 2,2% nel primo trimestre, e del 4,6% nel secondo trimestre, secondo l’agenzia di statistica Rosstat, che non ha ancora però ufficializzato i dati del terzo trimestre. Il governo prevede una contrazione del 3,9% quest’anno e durante l’anno 2016 una crescita di circa lo 0,7%. A gennaio-agosto di quest’anno il Pil russo è caduto del 3,8%.

Ulyukaev è diventato più ottimista da settembre e ha dichiarato che la crisi dell’economia della Federazione Russa, ha toccato il fondo a giugno, mentre nel mese di settembre ha inaugurato una leggera risalita. “In breve, credo che non c’è nessuna crisi” ha detto Ulyukaev, rispondendo a una domanda del programma tv Pozner sul primo canale russo. Ciò non significa che l’economia non abbia problemi, ha detto il ministro. “Oggi, i cittadini soffrono di prezzi elevati e i produttori non trovano sbocchi per i loro prodotti, colpendo anche i banchieri che improvvisamente vedono i propri crediti non rimborsati”, ha detto. “La mia profonda convinzione è che non cadremo ulteriormente, la domanda è quanto velocemente o lentamente ci rialzeremo. Ho ancora la sensazione che ci si risolleverà molto lentamente”, ha detto il ministro, forse avendo presente la necessità di un aumento delle pensioni e degli stipendi dei dipendenti pubblici, molto al di sotto dell’inflazione, e la possibilità di nuove tasse sul settore petrolifero, argomento al centro di un intenso dibattito all’interno del governo.

“Secondo le nostre stime, l’economia ha toccato il fondo a giugno-luglio” ha detto Vedev, evidenziando un piccolo aumento del Pil nel mese di settembre, rispetto ad agosto, che darebbe motivo, secondo il ministro a un “cauto ottimismo”. Il tutto dopo che lo stesso presidente russo Vladimir Putin ha detto la scorsa settimana che il peggio della crisi è passato. Ma a differenza delle autorità russe, sia il Fondo monetario internazionale, sia la Banca mondiale ritengono che la recessione dovrebbe continuare l’anno prossimo. Il crollo del rublo alla fine del 2014 ha causato un aumento dei prezzi, ha pesantemente influenzato il potere d’acquisto e i consumi, provocando un aumento della povertà. “Solo una timida ripresa è prevista nel secondo semestre 2016”, considera l’agenzia Fitch in una nota rilasciata oggi. L’agenzia di rating ha spiegato che il paese ha beneficiato del deprezzamento del rublo, che ha gonfiato le entrate dalle esportazioni.