Eurozona resiste a frenata globale, imprese mantengono lo slancio

Indice Pmi segnala aumento ordini, lavoro cresce ma rallenta

SET 23, 2015 -

Roma, 23 set. (askanews) – La crescita economia di Eurolandia mantiene lo slancio, a dispetto degli in debolimenti delle grandi economie emergenti, specialmente la Cina. L’indagine tra i responsabili degli approvvigionamenti ha registrato una marginale attenuazione a settembre, continuando a segnalare “crescita costante”, secondo la società di ricerche Markit Economics. Il Purchasing managers’ index si è attestato a 53,9 punti, dai 54,3 punti di agosto, restando quindi ben sopra quota 50 che rappresenta il limite tra crescita e calo dell’attività.

Soprattutto, Markit segnala nuovi netti aumenti degli ordinativi e livelli di commesse ancora inevase che hanno raggiunto i massimi dal maggio del 2011, segnale che potrebbe indicare la propensione delle aziende ad incrementare le capacità produttive. L’occupazione poi è aumentata per l’undicesimo mese consecutivo, anche se il tasso di creazione di posti ha segnato un rallentamento ai minimi da otto mesi.

Settembre chiude il miglior trimestre da quattro anni a questa parte per l’indice Pmi, e secondo la società di ricerche questo dovrebbe corrispondere ad una crescita del Pil dello 0,4 per cento. Il capo economista di Markit, Chris Williamson ha comunque avvertito che la crescita resta insufficiente a dissipare i timori di inflazione eccessivamente bassa e lavoro insufficiente.

“Questo aumento rimane al di sotto del potenziale tasso di crescita a lungo termine e senza ombra di dubbio la Bce, a causa dei benefici generati dal programma di alleggerimento quantitativo, vorrebbe osservare un maggiore ritorno economico”. Resta da vedere, conclude, se questi dati saranno sufficientemente deboli da convincere la Banca centrale ad attuare misure ancora più aggressive. Oggi pomeriggio il presidente della Bce Mario Draghi terrò una audizione al parlamento europeo.