Tesoro russo: più tasse a compagnie petrolifere. È lotta tra clan

Mosca sta lottando con i suoi numeri di bilancio

SET 22, 2015 -

Mosca, 22 set. (askanews) – Una proposta che sembra la premessa a nuove lotte tra lobby in Russia. Il Ministero delle Finanze russo ha suggerito di modificare il metodo di calcolo per l’imposta sull’estrazione dei minerali per le compagnie petrolifere, includendo la cosiddetta “detrazione rublo”, che consentirebbe di aumentare significativamente i ricavi dello stato. In sostanza si tratta di ricalcolare il cosiddetto prezzo di cut-off di 15 dollari al barile che determina quale percentuale delle entrate per le compagnie petrolifere non è soggetta all’imposta di estrazione.

In questo modo i ricavi delle compgnie petrolifere sarebbero più soggetti alle tasse, in un momento in cui la Russia sta lottando con i suoi numeri di bilancio per trovare nuovo equilibrio finanziario e colmare il buco nelle entrate statali causati dai down del petrolio.

Ovviamente questa non sarà una buona notizia per Rosneft, la società petrolifera, sanzionata dall’Ovest, viene infatti considerata regno intoccabile di Igor Sechin, per molti la figura più potente a Mosca dopo Vladimir Putin. Anche lui proveniente dai servizi, entrato nel 2013 nella classifica stilata da Time dei 100 uomini più potenti al mondo. Sechin è stato riconfermato per altri 5 anni, a maggio, dal suo consiglio d’amministrazione, benché per la prima volta in pubblico, a febbraio scorso Putin lo avesse pubblicamente e aspramente criticato, ricordandogli oltre agli interessi della compagnia, quelli dello Stato.

Attualmente il prezzo di cut-off viene convertito in rubli utilizzando un tasso di cambio deciso dal Ministero delle Finanze a 63,5 rubli per dollaro nel 2016, 64,8 rubli per dollaro nel 2017 e 65,8 rubli per dollaro nel 2018. Secondo la nuova proposta il tasso di cambio del 2014 indicizzato con l’inflazione. Ossia un tasso di cambio dollaro / rublo di 43,8 rubli per dollaro nel 2016, 47,1 nel 2017 e 49,8 rubli nel 2018.

Rosneft è leader nel settore petrolifero russo e una delle più grandi compagnie petrolifere e del gas pubbliche nel mondo.È al 46esimo posto del Fortune Global 500 annual rating, nella classifica guidata dal colosso americano della grande distribuzione Wal-Mart. Nel 2014 il suo fatturato ha superato 146 miliardi di dollari. È il più grande contribuente russo, con 3.000 miliardi di rubli pagati nel 2014 (47 miliardi di euro). È partecipata al 20% dalla britannica BP.