Musica: diritti d’autore Usa superano 1 miliardo dollari all’anno

Annuncio di BMI, una delle agenzie equivalenti alla Siae italiana

SET 10, 2015 -

New York, 10 set. (askanews) – Il settore musicale mondiale sta lottando per aumentare i propri introiti nell’epoca in cui lo straming online rappresenta un nemico per i ricavi delle case discografiche. Ciò nonostante, in America c’è una parte del comparto che sente la crisi e che anzi ha incrementato i propri introiti: i pagamenti dei diritti d’autore.

Broadcast Music Incorporated – uan delle due più grandi organizzazioni statunitensi preposte alla protezione e all’esercizio dei diritti d’autore sulle canzoni, equivalente alla Siae italiana – ha annunciato un record: nei 12 dodici mesi terminati a giugno i pagamenti delle licenze per conto dei propri associati hanno superato il miliardo di dollari (1 miliardo e 13 milioni di dollari per l’esattezza, oltre il 4% in più rispetto all’anno precedente).

L’altra organizzazione americana rivale – l’American Society of Composers, Authors and Publishers (Ascap) – ha invece messo a segno un risultato pari a 1,001 miliardi di dollari. Una volta dedotti i costi del proprio operato, però, Bmi ha distribuito meno soldi ai propri assistiti rispetto al suo competitor: 877 milioni di dollari alle migliaia dei suoi membri (tra cui Taylor Swift, Nile Rodgers e Adam Levine) a fronte degli 883 milioni di Ascap.

Le due organizzazioni tutelano i diritti d’autore di oltre il 90% delle canzoni che vengono pubblicate negli Stati Uniti. Dal 2005 le collezioni (intese come il numero di canzoni per cui ogni anno riscuote i diritti) di Bmi sono aumentate del 40%.