Rublo in caduta libera, più che lo yuan il problema è il barile

Dall'11 agosto la divisa russa ha perso il 4,28%

AGO 19, 2015 -

Mosca, 19 ago. (askanews) – Prosegue anche oggi il calo del rublo. La divisa russa dimostra tutta la sua debolezza contro euro e dollaro e la sua dipendenza dal prezzo del petrolio, risentendo del limitato accesso al mercato dei capitali internazionali. E mentre la svalutazione dello Yuan ha spaventato gli investitori di mezzo mondo – con il timore di un rallentamento dell’economia cinese, che negli ultimi anni è stata il motore della crescita globale – per Mosca i fattori veramente importanti sono altri. Purtroppo sempre gli stessi.

L’economia russa continua ad essere legata mani e piedi al barile e alle materie prime, nonostante il Cremlino continui a puntare sulla diversificazione. Dall’11 agosto, quando la banca centrale cinese (Banca Popolare cinese) ha annunciato una svalutazione pilotata dello Yuan, prima dell’1,9% e il giorno successivo dell’1,6%, il calo – notevole per una moneta gestita – ha avuto una serie di effetti sia sui mercato occidentali che su quelli asiatici. Su questi in particolare è seguita a cascata la frana delle divise del sud-est asiatico: il won sudcoreano ha perso il 2,16%, il dollaro di Singapore l’1,7%, mentre il dollaro taiwanese il 2,73%. Ma ogni record lo ha battuto il rublo russo, scivolando del 4,28%.