Grecia, le 2 condizioni per coinvolgere Fmi in salvataggio

Ruparel:portare scadenze debito a 50 anni, periodo grazia a 20-30

AGO 19, 2015 -

Roma, 19 ago. (askanews) – Come ‘imbarcare’ il Fondo Monetario internazionale nel terzo salvataggio della Grecia? Il coinvolgimento dell’istituzione di Washington è considerato fondamentale dalla Germania, il cui Parlamento ha appena approvato il pacchetto da 86 miliardi votato dall’eurogruppo. Ma il direttore del Fondo, Christine Lagarde, nel rimandare qualsiasi decisione a ottobre, ha già anticipato che per far parte della partita occorre accordare alla Grecia un “significativo alleggerimento del debito, ben al di là di ciò che è stato considerato finora”.

L’economista Raoul Ruparel, condirettore del think tank Open Europe, in un intervento appena pubblicato (http://bit.ly/1PlR7IL) ritiene che “il risultato più probabile è quello di una nuova estensione delle scadenze del debito, probabilmente attorno ai 50 anni, con il periodo di grazia (cioè una moratoria sui pagamenti) allungata tra i 20 e i 30 anni. Dubito invece che ci saranno molte modifiche sui tassi d’interesse”. Tale mossa, puntualizza lo studioso, probabilmente sarebbe sufficiente a portare Lagarde a sostenere il coinvolgimento del Fmi” ma va anche detto che “lo staff del Fondo ha già chiarito la sua insoddisfazione per il ruolo dell’istituzione e crede che le regole operative siano state portate al loro limite”, con “molti stati menbri, in particolar modo dai mercati emergenti, che non vogliono alcun coinvolgimento”. Se dunque il Fondo parteciperà al terzo salvataggio, anticipa Ruparel, “lo farà con un impegno finanziario molto limitato”, possibilmente a quei 16 miliardi di euro rimasti nel proggramma precedente per Atene).

D’altronde le opzioni accettabili agli europei sono limitate: “ora è chiaro – spiega Ruparel – che con la Grecia nell’Eurozona è molto improbabile ogni tipo di taglio del debito nominale a favore di Atene. Le opzioni di alleggerimento del debito, dunque, sono piuttosto limitate e concentrate sul riscadenzamento del debito”.