Grecia, ministri Eurogruppo ottimisti su accordo salvataggio

Dopo il sì di questa mattina da parte del Parlamento greco

AGO 14, 2015 -

Roma, 14 ago. (askanews) – Atmosfera di moderato ottimismo tra i ministri finanziari dell’eurozona che dal primo pomeriggio sono riuniti a Bruxelles per emettere il loro verdetto sull’accordo raggiunto tra Atene e i suoi creditori: un pacchetto di finanziamenti da 85 miliardi di euro in tre anni in cambio di riforme dure e ad ampio spettro. L’intesa era stata già approvata in mattinata, dopo una notte di serrato dibattito, dal Parlamento di Atene grazie ai voti dell’opposizione (222 voti a favore, 64 contrari e 11 astensioni). La Grecia deve rimborsare giovedì prossimo 3,4 miliardi di euro alla Banca centrale europea (Bce) e punta a ottenere una prima rata degli aiuti in tempo per evitare il default.

Il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble si è detto “fiducioso” che oggi a Bruxelles verrà trovato un accordo. Schaeuble aveva espresso la sua preferenza per un prestito-ponte ad Atene piuttosto che un terzo piano di salvataggio. “Sono fiducioso nel fatto che riusciremo ad arrivare a una conclusione oggi”, ha dichiarato il ministro delle Finanze tedesco al suo arrivo alla riunione dell’Eurogruppo a Bruxelles. “Se non troveremo una soluzione oggi, dovremo provvedere a un prestito-ponte”.

Ma un tale prestito viene escluso dal premier greco Alexis Tsipras, che prima del voto parlamentare ha sostenuto che tale ipotesi porterebbe il Paese a “una crisi senza fine”.

L’alto livello del debito pubblico della Grecia resta comunque un “grande punto di preoccupazione, ha detto il presidente dell’eurogruppo, l’olandese Jeroen Dijsselbloem. “La sostenibilità del debito è tuttora un grande punto di preoccupazione, specialmente per il Fondo Monetario Internazionale” ha affermato che sarebbe importante che l’istituzione di Washington e l’Europa trovassero un approccio comune a ogni forma di alleggerimento del debito.

La direttrice del Fondo Monetario Internazionale, Christine Lagarde, segue il vertice in teleconferenza: l’istituzione di Washington resta riluttante a partecipare al terzo salvataggio della Grecia a meno che gli europei non concordino su qualche forma di alleggerimento del colossale debito pubblico di Atene, pari al 170% del Pil. L’ipotesi di alleggerimento del debito greco vede per ora contraria la Germania, ostile a ogni riduzione che potrebbe potenzialmente costare miliardi ai detentori dei titoli greci.

(con fonte Afp)