Bce apre liquidità a banche Grecia e domani da prestito ponte Ue

Draghi elude le polemiche: "Per noi Atene resta nell'euro"

LUG 16, 2015 -

Roma, 16 lug. (askanews) – Nuove liquidità dalla Bce e prestito ponte in arrivo. E così, dopo tre settimane di chiusura forzata, lunedì 20 luglio le banche della Grecia dovrebbero finalmente riaprire gli sportelli. L’approvazione ad ampia maggioranza del Parlamento greco delle prime misure chieste dai leader di Eurolandia, per discutere un nuovo piano di aiuti, ha sbloccato un meccanismo che ora sta procedendo passo dopo passo. E parallelamente il presidente della Bce, Mario Draghi, ha annunciato al termine del Consiglio direttivo un aumento di 900 milioni di euro al tetto sui finanziamenti di emergenza “Ela” che l’istituzione lascia aperte alle banche elleniche.

Un aumento col contagocce quindi, ma che segna una inversione di tendenza rispetto alla paralisi delle ultime settimane. Il governo greco, in base alle valutazioni tecniche sul settore elaborate dalla banca di Grecia, aveva imposto una serie di restrizioni dal 29 giugno scorso. Chiusura degli sportelli – quello che gli anglosassoni, forse con una certa ironia chiamano “bank holiday” – e limite di 60 euro al giorno sui prelievi. Con un possibile rimpasto di governo che i media ellenici danno per imminente, non è ancora definito quali di questi limiti resteranno, circola l’ipotesi sulla possibilità di cumulare a livello settimanale il limite giornaliero sui prelievi, in modo da evitare il persistere di code ai bancomat.

Draghi, e il vicepresidente Vitor Constacio, hanno anche puntualizzato che non appena dovesse essere approvato un nuovo piano di aiuti pieno alla Grecia, la Bce potrebbe valutare l’inclusione delle sue emissioni pubbliche nel suo maxi programma di acquisti di titoli di Stato, il quantitative easing. Posto che il board giudichi che da parte di Atene vi sia una attuazione “credibile” delle misure alle quali si è impegnata.

Il presidente della Bce invece ha evitato le polemiche sul tabù dell’irreversibilità dell’euro, infranto sia dal ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, con la sua proposta di Grexit a tempo, sia dalla Commissione europea che nella fase più dura della contrapposizione con Atene ha rivelato di aver preparato un piano dettagliato sulla sua uscita. “Non farò commenti sulle dichiarazioni dei politici, conosco solo il nostro mandato – ha detto Draghi – che dice che dobbiamo agire sulla base del fatto che la Grecia è e resta membro dell’area euro”.

Tuttavia, sebbene in maniera indiretta, Draghi in qualche modo ha risposto ai “falchi”, quando ha poi puntualizzato che “questa è la differenza rispetto a chi avrebbe voluto che togliessimo l’Ela, decidendo noi chi era membro dell’area euro e chi no”. E sempre sull’Ela ha evitato di lasciarsi trascinare in altre eventuali polemiche da una domanda sul se le decisioni prese siano state unanimi. “In realtà la questione è posta male – ha replicato – perché quello che serve è una maggioranza di due terzi per respingere le richieste della Banca centrale competente. Non c’è mai unanimità in queste decisioni perché non serve”, ha sostenuto.

La prossima tappa per Francoforte è nel rimborso dei 3,5 miliardi di titoli ellenici che scadranno proprio lunedì 20.”Tutti i dati che ho a disposizione mi dicono che verremo pagati – ha detto Draghi – come verrà pagato il Fondo monetario internazionale”. Ora la palla passa ai ministri delle Finanze di tutta l’Unione a 28 che domani potrebbero sbloccare un prestito ponte da 7 miliardi a favore dei greci, tramite il vecchio fondo di stabilizzazione Efsm. Successivamente, ottenuto il via libera dei Parlamenti nazionali chiamati a farlo, come in Germania, si potrà avviare il negoziato per il programma di aiuti dell’Esm. E una volta siglato questo, se Atene continuerà sul percorso si potrà procedere a quell’alleggerimento del debito, reclamato dal Fmi la cui necessità è “incontrovertibile” anche secondo Draghi. Resta da vedere con quali modalità si potrà tentare di realizzarlo.

Il caso Grecia ha finito per magnetizzare tutta l’attenzione anche all’ultima riunione del direttorio prima della pausa estiva. Ad ogni modo secondo la Bce la ripresa di Eurolandia sta procedendo come da previsioni, e la volatilità dei mercati che negli ultimi due mesi si è riaccentuata proprio a seguito della crisi greca al momento non ha deviato l’economia da questa traiettoria. Infine, l’inflazione resterà sottotono – proprio oggi Eurostat ha confermato un rallentamento allo 0,2 per centro a giugno – e secondo la Bce si rafforzerà progressivamente solo nel prossimo biennio.