Grecia, Tsipras cerca di sfuggire al baratro, domani fa proposte

Chiede piano aiuti su 3 anni e promette: subito misure pensioni

LUG 8, 2015 -

Roma, 8 lug. (askanews) – La Grecia sembra finalmente muoversi per cercare di non cadere nel baratro, ma quando ormai è quasi sull’orlo. Atene ha formalizzato una nuova richiesta di aiuti a Eurogruppo e fondo salva stati Esm, un piano su tre anni accompagnato con il cruciale impegno a varare praticamente da subito, già dalla prossima settimana, riforme strutturali su nodi ritenuti critici: pensioni e fisco. E intervenendo al Parlamento europeo, il premier Alexis Tsipras ha promesso che già domani verrà presentato un programma dettagliato di riforme che sarà “credibile e concreto”. Quindi entro i termini dall’ultimatum dettato ieri dall’Ue: non oltre la mezzanotte.

Soprattutto Tsipras ha assicurato di non avere “alcun piano segreto” sull’uscita dall’euro, come invece poteva far sospettare l’atteggiamento negoziale aggressivo seguito nelle ultime settimane. Piano di uscita che invece ieri era stato minacciosamente paventato dalla Commissione europea, quando il presidente Jean-Claude Juncker, al termine dell’inconcludente vertice dei leader dell’area valutaria, aveva avvertito che da parte di Bruxelles un programma sul da farsi in una situazione del genere era “pronto e dettagliato”.

Ma ora Atene sembra correre ai ripari. Il neo ministro delle Finanze Euclid Tsakalotos ha formalizzato la richiesta di un nuovo piano di aiuti, che sarebbe il terzo per la Grecia, con una lettera recapitata al presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, e al direttore del Fondo Esm, Klaus Regling. Un documento che di fatto sostituisce una precedente richiesta, che riguardava un piano di aiuti su due anni e che successivamente è stato reso pubblico.

Come anzi detto, promette in maniere sommaria il varo di riforme su fisco e pensioni già dalla prossima settimana. Tsipras per parte sua ha ribadito la volontà di abolire le baby pensioni. Tsakalotos ha poi scritto che si intente “onorare pienamente e nei tempi previsti tutte le sue obbligazioni verso tutti i suoi creditori”, aggiungendo che spera di pagare anche i 3,5 miliardi di titoli di Stato detenuti dalla Bce in scadenza il 20 luglio. Un pagamento cruciale per evitare di restare tagliati fuori dall’ultimo canale di finanziamenti: i prestiti di emergenza “Ela” della Bce alle banche greche. Gli aiuti, conclude il documento, verranno utilizzati “per rispettare le scadenze di pagamento e per garantire la stabilità del sistema finanziario”.

A questo punto bisognerà vedere cose metterà nero su bianco domani Atene. E la prudenza è d’obbligo viste le ormai innumerevoli delusioni che ha riservato questa partita. E bisognerà vedere come reagiranno le istituzioni e gli altri paesi europei.

Un primo segnale incoraggiante è giunto dalla Spagna, con il premier Mariano Rajoy – che pure non è certo tra i più ben disposti verso Tsipras – che ha parlato di “cambio di tono positivo”. E positiva appare anche la reazione sui mercati, con le Borse in risalita e i titoli di Stato dei paesi periferici in recupero. Se dalla Grecia dovessero arrivare delle proposte accettabili, il vertice di emergenza dei leader previsto per domenica 12 luglio – quello che altrimenti potrebbe avviarne la cacciata dall’euro – potrebbe essere sconvocato, ha lasciato intendere Xavier Bettel, il premier del Lussemburgo, Paese che dal primo luglio ha rilevato la presidenza di turno dell’Ue.

“Abbiamo perso molto tempo e arriviamo ad una situazione dove se non abbiamo proposte concrete andiamo sbattere contro un muro. Spero che la Grecia faccia proposte che consentano di non avere domenica il summit Ue. Ma ribadisco che queste proposte non possono essere unilaterali – ha concluso Bettel – devono essere accettate dagli altri Stati”.