Grecia, FT: la nuova dracma può nascere “nell’arco di una notte”

Primo passo con codice a 3 lettere. Ma divorzio richiede tempo

LUG 7, 2015 -

Roma, 7 lug. (askanews) – Tre lettere. Un semplice codice alfabetico valutario da reimpostare nei terminali delle banche. Sarebbe questo il primo ipotetico passo della Grecia per uscire dall’euro, e adottare una nuova moneta nazionale, una nuova dracma. Secondo il Financial Times questa operazione potrebbe essere compiuta in maniera relativamente agile: “nell’arco di una notte”.

Ma riadattare alla nuova valuta tutti i sistemi di pagamento sarebbe un altro paio di maniche. Richiederebbe un duro lavoro, ad esempio a livello regolamentare sui vari tipi di contratti finanziari pluriennali, come gli swap sui tassi di interesse o le opzioni.

Intanto una manovra di questo genere aprirebbe una sorta di vaso di Pandora, rischiando di spingere le imprese di mezzo mondo attive in Europa a mettersi al riparo da eventuali future ulteriori defezioni dall’euro. Secondo gli analisti sentiti dal quotidiano, potrebbe finire per crearsi un nuovo mercato di titoli ad hoc studiati per “prezzare” le probabilità di fuoriuscite di singoli Stati dalla valuta condivisa.

Un ginepraio di potenziali diatribe che contrasta con l’apparente semplicità del primo passo che potrebbe sancire la deriva in questa direzione: la scelta del nuovo codice valutario. Il FT si spinge a suggerirne uno possibile: GRN invece del GRD della “vecchia” dracma. Un codice simile a quello dell’euro (EUR) o del dollaro americano (USD).

Inizialmente però la nuova moneta elettronica (la stampa di banconote è una questione più complessa) resterebbe estromessa dai sistemi centrali di regolamento (settlement). Le transazioni sulla nuova dracma avverrebbero quindi su base bilaterale, aumentando enormemente i rischi di esposizione a eventuale insolvenza della controparte.

Insomma, anche il semplice cambio di codice implicherebbe, da subito, una serie di insidie e incognite. Quanto poi prenderebbe l’intero processo di uscita dall’euro e adozione di una nuova valuta nazionale “è una cosa tutta da vedere. C’è voluto molto tempo per Europa e Grecia per arrivare al punto di separazione – conclude il FT -. Ma per preparare le carte del divorzio potrebbe volerci ben di più”.