Fmi: taglia a +2,5% stime Pil Usa nel 2015, +3% nel 2016

Per il Fmi si tratta di un rallentamento temporaneo

GIU 4, 2015 -

New York, 4 giu. (askanews) – Le condizioni finanziarie accomodanti, il calo del petrolio e un mercato del lavoro solido dovrebbero sostenere la congiuntura americana nella parte restante dell’anno, ma l’andamento dei primi mesi “inevitabilmente trascinerà verso il basso la crescita del 2015, ora attesa al 2,5%”, mentre nel 2016 il Pil segnerà un +3%.

E’ quanto si legge nella dichiarazione conclusiva del Fondo monetario internazionale al termine della missione di monitoraggio Articolo IV negli Stati Uniti. Ad aprile, nel World Economic Outlook, il Fmi aveva tagliato le stime al 3,1% sia nel 2015 sia nel 2016 e ora le ha abbassate ulteriormente.

Secondo il Fmi comunque si tratta di “un rallentamento temporaneo e non di un freno duraturo alla crescita”.

Negli Stati Uniti “continua a esserci sostegno alla crescita e alla creazione di posti di lavoro”, ma lo slancio è stato frenato negli ultimi mesi “da una serie di shock negativi”, come le condizioni climatiche sfavorevoli, la contrazione degli investimenti nel settore petrolifero e gli effetti del dollaro forte.

Il mercato del lavoro sta recuperando e “vari indicatori suggeriscono che sta ritornando alla normalità precrisi”, anche se la disoccupazione di lungo termine, frenata dalla partecipazione, e alti livelli di occupazione part-time rappresentano un freno. I salari mostrano “una crescita tiepida”.

Il Fmi prevede un tasso di disoccupazione al 5,3% quest’anno e al 5,2% nel 2016, mentre l’inflazione “core” dovrebbe attestarsi all’1,3% quest’anno e all’1,5% il prossimo, per poi “raggiungere il target del 2% della Federal Reserve solo verso la metà del 2017”.