Mercoledì direttorio Bce discuterà di ripresa e crisi Grecia

Draghi presenterà nuove stime. Bce ha comprato bond per 146 mld

GIU 1, 2015 -

Roma, 1 giu. (askanews) – Congiuntura economica e crisi della Grecia saranno prevedibilmente i temi centrali della riunione del Consiglio direttivo della Bce, mercoledì a Francoforte. Il quadro macroeconomico si farà più definito tra martedì e mercoledì, prima con i dati preliminari sull’inflazione di maggio, poi con quelli sull’attività delle imprese che includerà il comparto dei servizi. Le indagini sul manifatturiero hanno confermato un leggero rafforzamento della produzione, ma più risicato del previsto e con un indebolimento in Germania.

Alle 13 e 45 l’istituzione comunicherà le sue decisioni sui tassi di interesse, praticamente azzerati dal settembre del 2014 e su cui non sono attese variazioni. Alle 14 e 30 il presidente Mario Draghi terrà la consueta conferenza stampa esplicativa, nel corso della quale svelerà anche le stime aggiornate dei tecnici della Bce su crescita economica e inflazione per il biennio in corso. Il direttorio, che solitamente si svolge di giovedì, è stato anticipato di un giorno dato che il 4 giugno in Germania si celebra la festività del Corpus Domini.

Intanto la ripresa sembra rafforzarsi nella periferia di Eurolandia, le imprese di Italia e Spagna hanno registrato performance solide ma “la debolezza è entrata nel cuore della regione, con il settore manifatturiero francese ancora in declino e con l’esigua crescita osservata in Germania”, ha rilevato Chris Williamson, capo economista di Markit Economics, la società che effettua le ricerche tra i responsabili degli approvvigionamenti delle aziende.

Sempre dalla Germania tuttavia sono giunti segnali incoraggianti sull’inflazione, risalita allo 0,7 per cento a maggio. Martedì Eurostat fornirà la stima sull’intera area euro, su cui si spera di vedere un ritorno in territorio positivo dopo una crescita a zero ad aprile e diversi mesi sottozero. Rilevanti sono poi le previsioni della stessa Bce e l’andamento delle attese generali sull’inflazione, dato che formalmente il maxi piano di acquisti di titoli di Stato dell’istituzione è giustificato proprio dall’esigenza di riportare il caro vita a livelli più accettabili. L’obiettivo ufficiale una crescita annua dei prezzi al consumo inferiore ma vicina al 2 per cento.

E il quantitave easing prosegue. In tre mesi la Bce ha accumulato titoli di Stato per 146,679 miliardi di euro, di cui 23,417 miliardi italiani (con una scadenza media di 8,68 anni). A maggio ha acquistato bond per 51,623 miliardi, leggermente sotto l’obiettivo mensile ufficiale di 60 miliardi.

Poi c’è il trascinarsi del caso Grecia. Negli ultimi giorni l’incertezza non si è diradata visti i resoconti contrastanti sulla situazione. Da un lato la Grecia ha ripetutamente parlato di un accordo imminente. Dall’altro Ue e Fmi hanno freddamente avvertito che restano diverse questioni da regolare. La Bce per parte sua ha adottato una linea di crescente prudenza. Per la prima volta da febbraio, la scorsa settimana si è astenuta dall’aumentare il limite ai finanziamenti di emergenza che lascia disponibili alle banche greche, a 80,2 miliardi di euro.

E questo canale, chiamato “Ela”, è sempre più vitale per il sistema finanziario ellenico, mentre non si arresta la corsa a ritirare i depositi. Gli ultimi dati hanno evidenziato che sono caduti ai minimi da 10 anni: ad aprile il loro ammontare totale si era ridotto a 142,7 miliardi di euro, dai 149 miliardi di marzo. I depositi di imprese e famiglie si sono assottigliati a 133,6 miliardi, dai 138,5 miliardi di un mese prima. Solo negli ultimi tre mesi dalle banche greche sono stati complessivamente ritirati 27 miliardi di euro.