Draghi: riforme lavoro puntino su flessibilità e non su esuberi

Agire su orari e salari massimizza benefici già a breve termine

MAG 22, 2015 -

Roma, 22 mag. (askanews) – Le riforme del mercato del lavoro in Europa devono fare leva sull’intensità del lavoro stesso, ovvero su flessibilità di orari e salari, piuttosto che su licenziamenti ed esuberi, se si vuole massimizzare i loro benefici positivi già sul breve termine. Lo ha affermato il presidente della Bce, Mario Draghi, durante il suo intervento al forum organizzato dall’istituzione Sintra, in Portogallo.

Secondo il capo della Bce inoltre, durante la crisi si è visto in diversi Paesi che le imprese che potevano avvalersi di sistemi di contrattazione decentralizzati hanno ridotto l’occupazione meno di quanto lo abbiano fatto quelle che si dovevano attenere a contratti nazionali, “in parte perché hanno potuto adattarsi meglio alle condizioni economiche”.

Secondo Draghi i benefici delle riforme sul lavoro “possono essere massimizzati” già sul breve termine “se gli interventi vengono scelti attentamente. Per esempio – ha spiegato – l’esperienza vista in Germania durante la crisi suggerisce che se le riforme puntano ad effettuare aggiustamenti facendo leva sui margini di intensità, in pratica ore lavorate e salari, è meno probabile che abbiano effetti negativi sul breve termine rispetto a quelle che fanno leva sui margini di ampiezza, ovvero i licenziamenti”.