Ue: etichetta cibi più tracciabile solo se il produttore vuole

Rapporto commissione: benefici non superano in modo chiaro costi

MAG 20, 2015 -

Roma, 20 mag. (askanews) – Più informazioni e tracciabilità sull’etichetta dei beni alimentari, ma solo se ne ha voglia il produttore. In sintesi è questa la “soluzione più auspicabile”, ventilata dalla Commissione europea, che ha pubblicato due relazioni sul tema a seguito delle richieste di governi e Europarlamento. “Entrambe – recita un comunicato – concludono che i benefici derivanti da nuovi obblighi di etichettatura non superano in maniera evidente i costi”.

Il primo rapporto riguarda latticini e alcuni tipi di carni meno diffusi, come il cavallo, il coniglio e la selvaggina. Nel caso dei latticini si sostiene che un aumento dei requisiti di etichettatura “avrebbe un impatto diseguale sui produttori, più pesante per alcuni”.

“Sembra anche – si legge – che i consumatori non siano disposti a pagare di più per avere più informazioni”. Conclusioni simili per le carni equine e di altre tipologie meno diffuse.

Il secondo rapporto guarda alla possibilità di avere più informazioni sulla provenienza di prodotti alimentari non lavorati, o che costituiscano oltre la metà di un prodotto lavorato. In questo caso si ammette che in generale esiste un interesse dei consumatori a conoscere la provenienza dei beni, meno marcato però su carni e latticini. E tenendo presente anche i costi che ne deriverebbero sul mercato interno e sul commercio internazionale, la Commissione conclude anche anche in questo caso la soluzione più “auspicabile” sarebbe quella di aggiungere altre informazioni solo su base volontaria.