Nodo Grecia rimbalza anche a Washington, finanze agli sgoccioli

Bond restano sotto pressione, Borsa cede un altro 3%

APR 17, 2015 -

Roma, 17 apr. (askanews) – La piccola Grecia si ripresenta ancora una volta come uno dei principali problemi sul tavolo. A questo punto non solo dell’area euro ma quasi di tutta l’economia globale visto che la sua vicenda è rimbalzata nelle discussioni alle assemblee annuali di Fmi e Banca mondiale. Fino ad essere menzionata nella conferenza stampa congiunta tra il presidente Usa Barack Obama e il presidente del Consiglio Matteo Renzi, in visita alla Casa Bianca.

Sembra quasi un parente sgradito che però, irrimediabilmente, si presenta puntuale alle feste comandate, causando un disappunto a tutti gli altri.

Per l’immediato il nodo è sempre la mancanza di liquidità. Le disponibilità di cassa di Atene sarebbero ormai agli sgoccioli. Bisogna pagare pensioni e salari del settore pubblico. Ma poi a maggio c’è da onorare una nuova tranche di debiti in scadenza verso il Fmi. La direttrice Christine Lagarde ha confermato che sono state respinte le richieste greche di ottenere proroghe ai tempi di pagamento. Fonti del ministero delle Finanze ellenico citate da Dow Jones hanno riferito che la prossima settimana a Parigi dovrebbe svolgersi un incontro con le istituzioni creditrici.

A questo punto, in assenza di un accordo con gli altri Paesi di Eurolandia, in modo da sbloccare il versamento di altri aiuti, la Grecia rischia concretamente di finire insolvente. In realtà non è la prima volta. Semmai è la terza situazione di questo tipo da quando il governo targato Syriza, guidato dal premier Alexis Tsipras è entrato in carica. E l’invio a Washington del ministro delle Finanze Yanis Varoufakis – che ieri ha anche avuto un breve incontro con Obama, dal quale i media sono stati tenuti alla larga – non sembra aver fruttato alcunché.

Ma del resto finora i pochi passi in avanti compiuti nel braccio di ferro sono stati quasi sempre attributi alle capacità diplomatiche di Tsipras, piuttosto che alle ruvide rivendicazioni dell'”esperto” di teoria dei giochi Varoufakis.

Secondo diverse indiscrezioni di stampa è improbabile che si raggiunga un qualsivoglia accordo in tempo per l’Eurogruppo informale di venerdì 24 aprile, che si svolgerà in Lettonia. Mentre ministri e banchieri centrali sono riuniti a Washington, nel Vecchio Continente tornerà a riunirsi il “Brussels Group”, il termine con cui è stata ribattezzata la vecchia Troika Ue-Bce-Fmi. Ma per la riunione di venerdì, ancora oggi una portavoce della Commissione ha riferito che l’Eurogruppo potrà semplicemente “prendere atto” del lavoro fatto. In altri termini al momento non c’è nessun accordo sul tavolo.

E secondo alcune ricostruzioni, in assenza di un accordo il 24 potrebbero non esserci i tempi tecnici per far arrivare alla Grecia fondi in modo da poter pagare il Fmi. I titoli di stato del paese restano sottoposti a forti pressioni, che si ripercuotono sui livelli dei rendimenti. Ieri sulla scadenza decennale i tassi retributivi hanno oltrepassato la soglia del 13 per cento, oggi hanno segnato una qualche moderazione ma chiudendo ad un sempre sostenuto 12,854 per cento. La Borsa di Atene ha chiuso lasciando sul terreno un 3 per cento, rispetto al picco toccato lo scorso febbraio ha accumulato una caduta del 22 per cento.