Schaeuble al contrattacco: “Grecia la smetta con capri espiatori”

Toni sempre più tesi con Varoufakis. Ma Tsipras all'Ue fiducioso

MAR 13, 2015 -

Roma, 13 mar. (askanews) – Atene la smetta di cercare “capri espiatori”. Il futuro della Grecia è nelle mani del governo Tsipras, e se non accetta le sue responsabilità “non possiamo escludere” l’uscita dall’euro. Mentre a Bruxelles il premier ellenico ha tentato di smorzare i toni, da Berlino il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schauble ha invece rilanciato i toni di uno scontro sempre più evidente con la sua controparte greca.

Ormai sembra quasi una questione personale tra lui e Yanis Varoufakis, il ministro delle Finanze dell’esecutivo targato Syriza che spesso è quello che prende le posizioni più estremiste nel braccio di ferro con l’Ue. Evidentemente, però, cova anche non pochi risentimenti, visto che giovedì è stata data la conferma che la Grecia ha mandato il suo ambasciatore a Berlino a presentare una protesta formale al ministero degli Esteri, per alcune frasi su Varoufakis attribuite a Schaeuble.

Questi, a fronte di tutte le rivendicazioni greche, tra cui quelle rilanciate sulle riparazioni dei danni di guerra – un tema che crea molte irritazioni a Berlino, dove si considera il caso formalmente chiuso da oltre 40 anni – avrebbe affermato che Varoufakis avrebbe dovuto “leggere meglio” la lettera di impegni che ha recentemente inviato all’Eurogruppo, in cambio di una proroga al piano di aiuti. Secondo alcune ricostruzioni Schaeuble avrebbe anche detto che il suo omologo greco è un “incredibile ingenuo”, ma in alcune versioni questo diventava un più drastico “incompetente”.

Il ministero delle finanze tedesco ha però reagito definendo “assurda” l’idea che Schaeuble abbia mai insultato Varoufakis.

Giovedì sera comunque, in una intervista ad un talk show austriaco (Zib 2), il ministro teutonico è tornato a farsi sentire e non ha certo ammorbidito i toni. “La Grecia – ha detto – deve attuare gli impegni che ha preso. Altrimenti non possono esserci pagamenti dell’attuale piano di aiuti. Il problema è questo. E non si può risolver cercando di fare degli altri dei capri espiatori. Bisogna invece riconoscere quello che è necessario fare”. Infine, interpellato sull’ipotesi di una uscita della Grecia dall’euro – che peraltro secondo alcuni sondaggi ormai verrebbe auspicata da più della metà dei tedeschi – Schaeuble ha risposto “non si può escludere”.

Nel frattempo a Bruxelles Tsipras ha incontrato il capo della commissione europea Jean-Claude Juncker, dicendosi fiducioso che “se c’è la volontà politica tutto è possibile”. Per parte sua il lussemburghese si è lamentato dei progressi insufficienti ma “penso – ha detto – che sia possibile nelle prossime settimane arrivare con successo ad un accordo”.

Tuttavia ieri lo stesso Tsipras aveva rilanciato una questione molto controversa. Quella di una ristrutturazione (leggi: taglio) del debito pubblico greco. Ha detto che al 178 per cento del Pil non è sostenibile. E chiedere nuovi aiuti mentre al tempo stesso si lascia capire che non si intende restituire quelli già ricevuti non sembra essere la strada più efficace per ottenere il consenso dei propri creditori.