Ipotesi bad bank in Italia. Così in Europa, dalla Spagna all’Irlanda

Anche la Slovenia ne ha una. Poi, i casi FMS ed EAA tedeschi

FEB 7, 2015 -

Roma, 7 feb. (askanews) – Dopo Irlanda, Spagna e Slovenia anche l’Italia potrebbe costituire una bad bank, uno strumento dove far confluite i crediti deteriorati. Il governatore di Bankitalia Ignazio Visco ha aperto a tale ipotesi ma a determinate condizioni e favorevoli a una bad bank di sistema anche alcuni tra i principali banchieri italiani.

Non c’è un unico modello di bad bank tra quelli oggi in vigore. L’esempio più rilevante è la Spagna che ha costituito la sareb nel 2012 dopo l’ottenimento di 41 miliardi di euro da parte del fondo europeo salva stati per il riassetto delle banche. La Sareb ha come finalità quella di rilevare i crediti bancari deteriorati delle banche spagnole e gestire tali asset per un periodo massimo di 15 anni. Il 52% di Sareb è in mano alle banche spagnole e il resto è pubblico attraverso il Frob (Fondo di ristrutturazione ordinaria delle banche). La bad bank spagnola deve gestire asset per 50,7 miliardi e per il 2014 prevede di chiudere con un risultato positivo di un miliardo di euro.

Il trasferimento delle attività dalle banche alla sareb avviena attraverso una stima del valore di mercato da parte della Banca di Spagna al quale poi è applicato uno sconto che varia dal 40% per i crediti legati agli immobili a percentuali diverse per terreni e mutui. Sareb emette titoli di debito che rispettano i requisiti Bce con garanzia pubblica e sottoscritti dalle banche che hanno trasferito i crediti in sofferenza.

Altro esempio è la Nama irlandese (National asset management agency) costituita nel 2009 per fronteggiare la crisi bancaria del paese. La maggioranza è in mano ai privati mentre il 49% è pubblico. La Nama non opera solo come bad bank ma può anche concedere finanziamenti al settore immobiliare. Dalla sua costituzione ha realizzato liquidità per 23,7 miliardi di euro, realizzato dismissioni per 18,7 miliardi ed ha già rimborsato 16,6 miliardi di bond, pari al 55% del totale emesso.

Una bad bank è operativa anche in Slovenia, la Bank Asset Management Company. Costituita nell’estate del 2012 dopo aver ottenuto dall’Ue 7 miliardi di euro per il salvataggio delle banche. E’ interamente pubblica ma i risultati sono piuttosto deludenti. Nella primavera scorsa la bamc non aveva ancora proceduto alla vendita di un solo asset mentre nel 2013 i conti si sono chiusi con una perdita di 80 milioni di euro.

Infine c’è la Germania che può esporre due bad bank ma con profonde diversità rispetto agli altri paesi. Infatti la Erste Abwicklungsanstalt (EAA) e la FMS Wertmanagement (FMS-WM) sono interamente pubbliche e pesano sui conti pubblici. Gli attivi bancari che sono stati affidati ai due istituti ammontano (in termini nominali) a oltre 350 miliardi di euro e eventuali perdite sono interamente a carico dello stato e dei vari laender.