Draghi: “Pressione fiscale in Grecia resta ben sotto la media”

Risposta a eurodeputato, piano Troika combatte "diffusa evasione"

GEN 26, 2015 -

Roma, 26 gen. (askanews) – Nonostante alcuni aumenti negli ultimi anni la pressione fiscale in Grecia resta “ben inferiore sia alla media dell’area euro, sia di quella di tutta l’Unione europea a 28”, ha rilevato il presidente dell Bce Mario Draghi. Una constatazione contenuta nella risposta scritta all’europarlamentare Kostas Chrysogonos, datata lo scorso 15 gennaio ma che l’istituzione monetaria ha pubblicato solo oggi, all’indomani della vittoria elettorale del movimento Syriza guidato da Alexis Tsipras.

Draghi spiega che la Bce ha un ruolo di consulenza tecnica su diverse questioni economiche e finanziarie nella Troika, il comitato che vigila e tratta i programmi di aiuti ai paesi che include anche Commissione europea e Fondo monetario internazionale.

Guadando più nello specifico la situazione dell’economia ellenica, “in merito alla tassazione, la prego di notare – scrive Draghi – che l’incidenza del peso fiscale sul Pil in Grecia, inclusi i contributi sociali, al 34,2 per cento nel 2013 resta ben inferiore sia alle media dell’area euro sia a quella dell’Ue a 28, nonostante alcuni aumenti negli ultimi anni”. Draghi poi ricorda che il programma concordato dalla Troika con Atene include diverse riforme che puntano a migliorare l’efficienza del fisco e a ridurre “la diffusa evasione” nel Paese, in modo da consentire equità e una riduzione generalizzata delle tasse a favore di tutti.