## Giappone teme di perdere il gas russo del progetto Vladivostok

Gasdotti verso la Cina potrebbero essere l'alternativa

DIC 3, 2014 -

Roma, 3 dic. (askanews) – In Giappone c’è timore di essere messa ai margini delle forniture di gas russo e che Gazprom possa avere intenzione di non procedere col progetto per il gas naturale liquefatto di Vladivostok. Lo scrive oggi in un ampio articolo il più importante giornale economico del paese, il Nikkei shimbun.

Il progetto prevede una produzione annuale di gas liquido per non meno di 15 milioni di tonnellate, con la prima produzione da 5 milioni di tonnellate che partirebbe dal 2018. L’origine del gas sarebbe principalmente Sakhalin, ma anche la Yakuzia e Irkutsk.

Gazprom presenta l’opera come uno strumento per “mantenere o accrescere la quota della compagnia nel mercato globale del gas…sviluppando la parte orientale del Sistema di fornitura del gas unificato della Russia e incrementando le forniture di gas russo ai mercati dell’Asia-Pacifico, a partire dal Giappone”.

Ma a Tokyo, in questo momento, c’è preoccupazione sul futuro dell’operazione. “Sulla base della politica di (Vladimir) Putin di esportazione del gas naturale attraverso gasdotti diretti in Cina e degli effetti delle sanzioni occidentali contro la Russia, si sta diffondendo la sfiducia sulla sua realizzazione”, scrive il Nikkei. (segue)