A Salerno le stelle mondiali della videoarte russa AES+F

Partecipano a collettiva che valorizza la città: "Art on Video"

LUG 28, 2021 -

Mostre Salerno, 28 lug. (askanews) – Le stelle mondiali dell’arte russa AES+F ovvero Tatiana Arzamasova (1955), Lev Evzovich (1958), Evgeny Svyatsky (1957) e Vladimir Fridkes (1956) partecipano a una collettiva davvero sorprendente, in una città che lo è altrettanto. Una mostra diffusa nei luoghi d’interesse storico-artistico di Salerno: “Art on Video”. I magnifici 4 di “Inverso Mundus” e di “Allegoria Sacra” partecipano a questa edizione con Stéphanie Lagarde, Giulia Piscitelli, Adrian Paci, Masbedo, Studio Azzurro, Carlos Aires, Amparo Sard, Andrea Aquilanti, Fiona Tan, Salvatore Arancio, Denise Prince, Raffaele Greco e Mattia Sugamiele. Diversi gli spazi del patrimonio culturale salernitano che saranno interessati dal progetto artistico: tra questi la Chiesa di Santa Sofia, la Chiesa Santa Maria de Lama, il Campanile del Duomo, l’Ostello Ave Gratia Plena, la Chiesa di Sant’Apollonia, il cortile di palazzo Pinto, la Chiesa di San Giorgio, la Sala Pasolini (ex Teatro Diana) e la Stazione Marittima di Zaha Hadid. L’ iniziativa è promossa e finanziata dalla Regione Campania tramite Scabec, Società Campana Beni Culturali, Comune di Salerno e l’Università degli Studi di Salerno, in collaborazione con la Galleria Paola Verrengia e si terrà a Salerno sino al primo agosto. Le diverse location che ospitano le opere video, le cui modalità di proiezione sono state prima progettate dagli artisti e poi adattate agli spazi, si snodano nel centro storico e sul fronte mare di Salerno, suggerendo così al visitatore una visione insolita della città che innesca un gioco di transiti e contaminazioni tra i linguaggi contemporanei e i luoghi storici che li ospitano. Seguendo il flusso delle proiezioni, grazie a una fruizione lenta il pubblico si muove nel tessuto urbano riscrivendo una nuova mappa della città; “il visitatore verrà inglobato nell’opera per il semplice fatto di essere immerso nell’oscurità assorbito e attirato dallo spazio narrativo” come scriveva Pascale Weber.