Tornano in Italia le storie basche di Atxaga: “Obabakoak”

21lettere riopropone i racconti che hanno reso celebre l'autore

NOV 19, 2020 -

Milano, 19 nov. (askanews) – Torna in Italia, per le edizioni 21lettere, il libro che ha fatto conoscere al mondo lo scrittore basco Bernardo Atxaga, “Obabakoak”. Si tratta di uno dei pochissimi testi scritti in Euskara – la lingua basca – negli ultimi quattro secoli, un libro best seller negli anni 90, tradotto in 26 lingue, selezionato dal Guardian tra i migliori 10 romanzi ambientati in Spagna, vincitore del Premio spagnolo per la letteratura e di decine di altri premi nazionali e internazionali.

A quasi 30 anni dalla prima edizione italiana, “Obabakoak” appare arricchito da una nuova veste grafica e da una traduzione aggiornata, oltre che da una nota di Sonia Piloto Di Capri, che ha curato la prima traduzione per Einaudi e la revisione per 21lettere, e una riflessione finale dello scrittore sulla tradizione culturale basca.

Obabakoak, letteralmente “Quelli di Obaba” o “Cose di Obaba” è una raccolta di racconti ambientati nell’immaginario villaggio di Obaba, un luogo misterioso e magico, sperduto tra i monti e isolato geograficamente e culturalmente dal resto del mondo, in una metafora che richiama la forte identità basca dello scrittore e della sua opera. Il paesino di Obaba è popolato di personaggi ordinari che si alternano in una serie di racconti straordinari apparentemente slegati l’uno dall’altro, ma che si costituiscono – in conclusione – come un’unica dissacrante storia unita da un filo sottile ma percepibile in tutte le pagine.

Sono più di venti le storie raccontate da Atxaga. Un insegnante di geografia e una serie di lettere scritte da suo padre indirizzate ad una sconosciuta ragazza di Amburgo; un antico manoscritto che racconta la storia di un giovane emarginato scomparso nel bosco e tornato a tormentare il villaggio trasformato in cinghiale; una missione di salvataggio alpino in Nepal si trasforma in un omicidio; e poi nove storie che raccontano il catastrofico soggiorno di Martin sull’isola di Villamediana; e ancora una maestra delle elementari innamorata di un nano che odia se stesso; una donna irlandese alla ricerca del marito medico scomparso nella giungla; un giovane che torna ad Obaba per cercare i personaggi di una vecchia foto e si imbatte in delle lucertole con strani poteri, e tanto, tanto altro ancora. Pagina dopo pagina il mondo magico di Obaba rivela i suoi collegamenti nascosti e le storie iniziano ad andare al loro posto restituendo un disegno complessivo. Un crescendo continuo in cui si mescolano sapientemente umorismo e riflessione, ironia e raffinatezza, gioia e malinconia, che attira il lettore e lo rende parte del racconto fino a lasciarlo senza parole con un finale assolutamente inaspettato.

“Obabakoak” è un collage di vite e di storie tenute insieme dalla scrittura brillante e ironica di Atxaga che accompagna il lettore a ripercorrere i passi dei suoi personaggi, a parlare con animali, piante e stelle, a scoprire a poco a poco gli ingegnosi meccanismi narrativi con cui lo scrittore unisce i testi dentro i testi, e con essi le immagini, i mondi e i personaggi. Il libro si conclude con una commovente riflessione sui problemi della scrittura e un elogio del plagio. Un lascito dello scrittore al lettore, una celebrazione del racconto e dell’atto del raccontare.