Lavoro, benessere, natura: così il Covid ha trasformato la casa

Rapporto Life at home Ikea: una centralità senza precedenti

NOV 17, 2020 -

Milano, 17 nov. (askanews) – Il soggiorno sotto stress, l’ingresso improvvisato per le operazioni di sanificazione, la scrivania in camera da letto, il profumo del pane in forno a qualunque ora, qualche pianta in più per riavvicinarci a quel mondo esterno che ora ci appare ostile. Il Covid ha ricostruito la casa intorno a noi, interrompendo un trend che da anni ormai ci vedeva vivere più fuori che all’interno delle quattro mura domestiche. Così la casa, che per noi italiani è un obiettivo e una conquista, durante i mesi del lockdown è andata incontro a una metamorfosi e da luogo deputato a dormire, mangiare e poco altro si è trasformata in una sorta di hub dove lavorare, svagarsi, socializzare (sempre a distanza), e stare bene. A documentare questa rottura degli schemi il Life at home report di Ikea che, non a caso, per l’edizione 2020, si intitola ‘Una nuova era per la vita in casa’, uno spaccato di questo nuovo rapporto con l’abitazione frutto di un’indagine svolta su 37 Paesi del mondo e 38mila interviste.

“Per la prima volta dal 2014 si è interrotto un trend che era quello ‘al di là delle quattro mura’ – ha spiegato Edoardo Posani, country customer & consumer insight manager di Ikea Italia – sostanzialmente negli anni scorsi ci siamo resi conto che gli italiani preferivano vivere la propria vita all’esterno della propria casa con una intensità che nel 2019 è arrivata a far dire al 28% di essi che sentiva più casa quello che c’era fuori, inclusa la palestra, l’auto. Ora si è passati da oltre le quattro mura a la casa hub di tutto e ovviamente il Covid è stato il protagonista di questo cambiamento epocale”.

Durante questo lungo anno, segnato dalla pandemia e dalle misure per contenerla, la casa è diventata una sorta di rifugio dove ritirarsi, pur continuando a vivere, per poter evitare il virus. Per l’83% degli italiani la casa, in questi mesi, ha rappresentato un vero e proprio “santuario”, un luogo dove sentirsi sicuri e protetti. E dove trovare un nuova normalità e nuovi equilibri. Così, gli open space, i loft tanto agognati fino a poco prima, a meno di essere single, si sono rivelati poco funzionali nei mesi della pandemia, quando due persone su cinque hanno dovuto introdurre dei cambiamenti nella propria abitazione. Cambiamenti resisi necessari per ricostruirsi un angolo-ufficio o per convivere con gli altri membri della famiglia impegnati, a loro volta, in call o con la Dad. O anche solo per godersi qualche momento di relax in solitudine. Ikea Italia questo l’ha misurato sul campo con le vendite di mobili di piccole e grandi dimensioni che si sono confermati in vetta alla classifica dei prodotti più richiesti in questi mesi.

Ma quali sono i trend emergenti? La casa abbiamo già detto diventa multiproposito, deve rispondere cioè a esigenze di lavoro, studio, sport, socialità, cucina ed è per questo che dovrà prevedere spazi multifunzionali e fluidi. Ma c’è poi l’aspetto del benessere fisico e mentale. L’esterno e l’interno delle nostre case sarà così sempre più integrato, valorizzando la luce e la natura con il risultato di avere grandi finestre, giardini comuni, balconi e terrazzi. “Fino a prima della pandemia il nostro studio a New York concepiva una casa a Manahattan come un pied a terre per vivere la città, prima tutto il giorno si viveva fuori, New York era il salotto – ha detto Carlo Ratti – Oggi questo meccanismo si è rotto ed è per questo che diventa importante trovare una casa che possa essere il nostro spazio. La città che vivevamo come una estensione della casa è entrata in crisi, ecco perchè dobbiamo ripensare quello che avviene all’interno delle nostre mura”. Questo in Italia ha significato anche cambiamenti impensabili fino a poco tempo fa, come quello di rinunciare alla casa di proprietà andando in affitto pur di avere un giardino/terrazzo.

Resta infine il tema delle relazioni con la comunità, una relazione che ora parte dalla casa diventata supporto alle esigenze quotidiane delle persone, soprattutto quelle più vulnerabili. “Quest’anno più ci siamo fatti tante domande e abbiamo cercato di scoprire l’evoluzione della vita in casa – ha detto Asunta Enrile Country Retail Manager & Cso di Ikea Italia – la vita in casa ha ritrovato una centralità senza precedenti e tutti abbiamo riscoperto il valore e il potenziale delle nostre case”.