Aprilia RS 660, la nuova specie

OTT 15, 2020 -

Roma, 15 ott. (askanews) – (fonte https://www.lautomobile.aci.it) La nuova Aprilia RS 660 ha l’onore di aprire un ciclo. Un privilegio che le deriva dal suo motore bicilindrico frontemarcia di 659 centimetri cubici, unità che la Casa di Noale considera centrale alla realizzazione di una nuova gamma di moto di media cilindrata. S’inizia con una sportiva, fra non molto seguirà la commercializzazione di un’agile stradale, la Tuono, quindi arriverà una “entro-fuoristrada” dalla generosissima coppia motrice, la Tuareg.

Sportiva stradale

La RS 660 offre quanto di meglio si possa desiderare da una sportiva stradale. Carenatura attillata attorno al piccolo motore, geometrie sella-manubri-pedane sistemate a metà fra una sport-touring e una supersportiva, la potenza massima da 100 cavalli a 10.500 giri/minuto. E poi è leggera, il peso in ordine di marcia è di 183 chili. Compatta e corta, richiama la guida svelta fra una curva e un’altra, terreno preferito su cui è effettivamente sempre precisa in traiettoria e ben solida sull’asfalto, anche se strapazzata.

Con la RS 660 non serve essere dei piloti provetti per divertirsi, né richiede un grande impegno di guida. Prodiga di prestazioni, ha una ciclistica sopraffina che si serve di soluzioni e componenti di qualità. Il telaio doppio trave in alluminio è imbullonato al motore, di cui sfrutta la rigidezza rendendolo elemento fondamentale nel controllare le sollecitazioni dinamiche. Il propulsore si fa pure carico dei fulcri di forcellone e pedane pilota. La forcella Kayaba ha robusti steli di diametro 41 millimetri, entrambe le sospensioni sono regolabili. L’impianto frenante è Brembo, pinze e pompa sono di tipo radiale. Il sistema Abs è “cornering”, cioè interviene calibrando la forza in relazione all’angolo di piega in curva.

Molto potente

Fondamentale alle prestazioni della ciclistica, di potenza e coppia, che è di 67 newton/metri a 8.500 giri, l’inedito motore ha proprietà di erogazione che fanno della RS 660 una moto assolutamente piacevole e relativamente sicura. Mai brusca nel mettere i cavalli a terra, offre una progressione di velocità che è sorprendente per uscire da un bicilindrico. Il comando del gas è “Ride by Wire” e c’è un pacchetto di sistemi elettronici di controllo che è lo stesso della supersportiva RSV4, l’APRC. La sua gestione è demandata a una piattaforma inerziale a sei assi: ci sono i controlli di trazione, dell’impennata, il “cruise control”, del freno motore e diverse mappature di erogazione. Il cambio elettronico permette di cambiare anche senza tirare la leva della frizione, a meccanismo “antisaltellamento”.

Va anche in pista

I “riding mode” sono cinque, tre per la strada, due per la pista: i vari parametri si possono anche regolare a piacere, attraverso comodi comandi al manubrio. La strumentazione è TFT, la funzione “bending lights” illumina automaticamente l’interno curva, i fari anabbaglianti si accendono autonomamente.

La Aprilia RS 660 sarà disponibile on line, da fine ottobre, in tre colorazioni, al costo di 11.050 euro. Ci sarà anche in versione per i neopatentati.