Asta Bolaffi di orologi: anche il Patek Philippe di Enrico Mattei

A Milano il 30 settembre, top lot Rolex Daytona mod. Paul Newman

SET 21, 2020 -

Milano, 21 set. (askanews) – Condizione, rarità, importanza storica e provenienza sono le caratteristiche che rendono speciale un orologio da collezione. Se questi fattori si combinano, l’esemplare diventa unico. È il caso del Patek Philippe appartenuto al fondatore dell’Eni Enrico Mattei, in vendita il 30 settembre a Milano in occasione dell’asta autunnale di Orologi firmata Aste Bolaffi (c/o Hotel Mandarin Oriental, ore 17).

Si tratta – spiegano dalla casa d’aste torinese – di un Patek Philippe in oro referenza 2526 prima serie, pietra miliare nella storia dell’orologeria, primo modello a carica automatica mai prodotto dalla maison, con quadrante in smalto bianco personalizzato da Gobbi Milano. Oltre alle condizioni straordinarie in cui si presenta 65 anni dopo aver lasciato i laboratori Patek Philippe, ciò che lo rende davvero unico è il fatto che accompagnò al polso uno dei personaggi più influenti e carismatici della nostra storia repubblicana, Enrico Mattei, a cui fu regalato nel 1954 dai “dirigenti e laureati Agip Mineraria”, come recita la dedica incisa nel fondello. All’incanto da una base d’asta di 25.000 euro, l’orologio è accompagnato da scatola ed estratto d’archivio Patek Philippe, una lettera di autentica firmata dal nipote Pietro Mattei e un fermasoldi personale di Mattei con una moneta d’oro da 50 Pesos sudamericani inserita in una struttura a filo su cui è applicata una trivella petrolifera simbolo dell’intraprendenza del vulcanico uomo di Acqualagna nel campo energetico per la ricostruzione del Paese.

Oltre a Patek Philippe l’asta vanta esemplari dei blasonati marchi Rolex, Vacheron Constantin, Jaeger-LeCoultre, Audemars Piguet, Cartier e Omega. Il top lot del catalogo è un prestigioso Rolex Daytona ref. 6262 Paul Newman con quadrante “Panda” del 1970 circa. Il modello Paul Newman, il più iconico dei Rolex, è tra i più ricercati dai collezionisti, oltre a essere spesso esibito al polso da tanti volti noti. L’esemplare proposto va all’asta a partire da una base di 120.000 euro. Lo stato di conservazione eccezionale rende questo cronografo, ultimo a carica manuale, molto desiderabile anche da parte di investitori a caccia della “blue chip” degli orologi. La rarità nella rarità è la caratteristica del quadrante bicolore bianco con pista esterna e contatori neri (anziché nero con pista e contatori bianchi), da cui la denominazione del quadrante “Panda”.

Tra le altre gemme del catalogo si segnalano un Rolex Submariner 5512 “Tulip Crown” (14.000 euro), un Rolex 3055 “Piccolino” con quadrante nero (9.000 euro), un Longines 13ZN di prima generazione con anse mobili (10.000 euro), un raro cronografo Minerva rattrappante (16.000 euro) e un cronografo Audemars Piguet degli anni 40 (base 10.000 euro).