Triennale e Fondation Cartier portano a Milano Claudia Andujar

La prima mostra di una collaborazione che durerà otto anni

SET 16, 2020 -

Roma, 16 set. (askanews) – Sarà l’esposizione “Claudia Andujar: la lotta Yanomami”, dedicata alla grande artista brasiliana, ad inaugurare una collaborazione che durerà otto anni tra la Triennale di Milano e la Fondation Cartier pour l’art contemporain. Dal 17 ottobre 2020 al 7 febbraio 2021 arriverà a Milano, infatti, il lavoro di questa grande fotografa che ha dedicato la sua vita alla difesa dei diritti del popolo Yanomami. Questo è solo il primo frutto di questo partnenariato presentato oggi all’Ambasciata di Francia a Roma dall’Ambasciatore Christian Masset, dal presidente della Triennale Stefano Boeri e da Hervé Chandès, direttore generale della Fondation Cartier. L’ambasciatore ha sottolineato l’importanza dell’accordo tra queste due grandi istituzioni, una pubblica e l’altra privata, e ha detto: “E’ un esempio molto emblematico di partnership pubblico-privato con una vera dimensione europea”.

Uno spazio di 1300 mq all’interno della Triennale verrà dedicato alla presentazione di mostre nate da queste collaborazione. Gli eventi già in programma sono, ad aprile 2021, la mostra “Les citoyens” curata da Guillermo Kuitca, che creerà un percorso attraverso le opere della Fondazione parigina, seguita poi da una grande esposizione sul fotografo e regista francese Raymond Depardon. Questa mostra verrà creata direttamente a Milano e poi verrà portata a Shanghai. “Si tratta di un percorso di geocultura, ci interessa veramente creare nuove strade dell’arte” ha sottolineato Chandès.

Boeri ha affermato che una partnership del genere in Europa non si era ancora vista: “Il fatto che due istituzioni che condividono una storia importante di promozione di mostre, temi e programmi, decidano di scommettere di fare un percorso insieme, mi sembra bellissimo” ha detto. Per la Fondation Cartier questa sarà anche un’occasione per far conoscere meglio in Italia il proprio lavoro, condividere artisti, idee, visioni. Hervé Chandès ha evidenziato quanto sia importante, oggi più che mai, costruire dei progetti “duraturi e di grande respiro” e ha sottolineato che “in questa epoca di grande incertezza bisogna appoggiarsi su qualcosa di solido e di lunga durata” e che oggi, più che mai, “c’è bisogno di prospettive e collaborazione”. Boeri ha affermato che “investire in una programmazione culturale comune in un momento così delicato vuol dire avere fiducia nella cultura come fattore di unione”.