ll Parco Archeologico Nazionale di Scolacium in mondovisione con Ramin Bahrami

Una comunione tra Oriente e Occidente con lo straordinario pianista persiano

AGO 12, 2020 -

Roma, 12 ago. (askanews) – Si animerà con i raffinati suoni e le pregiate parole del Festival Armonie d’Arte, diretto da Chiara Giordano che da quest’anno, per la XX edizione, intraprenderà “Nuove rotte mediteranne” il Parco Archeologico di Scolacium, sulla costa jonica catanzarese. “Un sottotitolo permanente che ci accompagnerà nel nostro cammino – spiega la direttrice artistica – perché il Mar Mediterraneo, nella nostra visione, deve essere una via per approdi e non per sbarchi, su terre di permanenze e non di transiti. In questo senso, il Festival sarà un luogo materiale e immateriale di incontri e confronti dove l’internazionalità diventa opportunità”.

Oggi, mercoledì 12 agosto, con inizio alle ore 22, sarà tempo di una speciale preview con lo spettacolo “Occidente da Oriente – Nuove e antiche rotte lungo terre e mari di mezzo” – con lo straordinario pianista persiano Ramin Bahrami e l’attore Francesco Colella, volto amato dal teatro e dal cinema italiano. Un’anteprima unica perché legata al progetto, Estate all’Italiana Festival, voluto da Italia Festival, in collaborazione con il Ministero degli Esteri, che porta i maggiori festival italiani nel mondo attraverso una piattaforma digitale dedicata. Una produzione originale del Festival, con testi a cura di Francesco Colella e Armando Vitale e il commento sonoro di Paolo Sergio Marra, che sarà trasmesso in mondovisione con 200 paesi collegati.

Intanto, Ramin Bahrami è giunto in Calabria ed è rimasto affascinato dal Parco Scolacium e dalla costa ionica catanzarese, dichiarando “mai visto un paesaggio così bello”, e domani visiterà il centro storico di Catanzaro e il Parco della Biodiversità e ha espresso il desiderio di assaggiare il piatto tipico del territorio, il morzello. “Domani(oggi, ndr.) – ha affermato il noto pianista – faremo insieme al pubblico un emozionante viaggio di sette mila anni di cultura letteraria e musicale tra la Mesopotamia e la Magna Graecia”.

“Segneremo – racconta Francesco Colella – le tracce di una comunione tra Oriente e Occidente, attraverso le parole di poeti vissuti in luoghi e in secoli diversi fra loro e superando i confini dello spazio e del tempo. Tra le mura dello Scolacium tesseremo fili sottili insieme al pubblico tra la poesia Occidentale e quella che arriva dall’Oriente. Peter Handke dal ‘900 dialogherá con Kayamm, poeta persiano dell’anno mille, a cui risponderá Abbas Kiarostami, regista e poeta iraniano, anch’esso del ‘900 e Piero Ciampi canterá il vino e celebrerá un brindisi tra Catullo, poeta latino, e Farrokhzad, splendida poetessa iraniana del secolo scorso. Rumi, poeta persiano del 1300 approderá nei porti della Grecia di Kavafis e Modugno canterá con le parole di Pasolini. Non sarà uno spettacolo ma un incontro tra persone che, con Itaca nel cuore, hanno scelto comunque di intraprendere ‘nuove rotte mediteranee'”.