Premi della Cultura Mediterranea a Selek, Frankopan e Cànepa

A Cosenza la cerimonia con l'attivista turca e il docente inglese

Cosenza, 5 ott. (askanews) – Promuovere il dialogo e la comprensione per creare una cultura dell’integrazione nel Mare Nostrum. Anche quest’anno a Cosenza sono stati assegnati i premi della Cultura Mediterranea, manifestazione giunta alla 13esima edizione, per premiare chi si sia distinto in diverse discipline umanistiche per portare avanti questi principi. Tra di loro, Pinar Selek, sociologa turca e attivista per i diritti umani, da anni in esilio a causa delle proprie idee, dopo la prigione e le torture, e ancora in attesa di una parola giudiziaria definitiva sul suo caso.

“Dedico questo premio a tutte le donne esiliate che non sono visibili quanto me – ha spiegato – Io non ho mai creduto a delle frontiere nazionali. Per me il Mediterraneo deve essere un mare che lega differenti culture e religioni. In ogni parte del Mediterraneo troviamo sempre il limone, l’olio d’oliva, le melanzane. Lo dedico a quelle donne che io chiamo lucciole, come me, che prendono le luci dei propri sogni e fanno luce nel mezzo al buio”.

Per la sezione Scienze dell’uomo è salito sul palco Peter Frankopan, storico di Oxford, premiato per i suoi studi sulle attuali trasformazioni degli equilibri politico-economici mondiali, affrontati in particolare nei libri “Le nuove vie della seta”.

“Sono in atto grandi cambiamenti. L’Asia e le nuove vie della seta oggi sono al centro del mondo. L’occidente non deve più guardarsi più allo specchio per vedere la propria immagine riflessa, ma spostare lo sguardo anche altrove. Bisogna incoraggiare le collaborazioni. Il mio compito di storico è di spiegare che ciò che vediamo è il risultato delle nostre azioni”, ha spiegato.

Oltre a Frankopan, sono saliti sul palco della cerimonia al Teatro Rendano anche gli altri vincitori, in tutto sette. La giornalista Lucia Goracci, per i suoi reportage da inviato di guerra, la ricercatrice dell’Humanitas di Milano, Francesca Algieri, e il traduttore spagnolo Juan José Maria Micò. Per la narrativa, premiate Sonia Serazzi, per il romanzo “Il cielo comincia dal basso”, ed Emanuela Cànepa: il suo “L’animale femmina” è stato scelto da una selezione di giovani studenti delle scuole superiori della Calabria coinvolti nella manifestazione. Già perché il premio, promosso dalla Fondazione Carical, guarda soprattuto a loro. “Bisogna incentivare i giovani alla lettura e all’istruzione”, ha sottolineato il presidente del Premio, Mario Bozzo. “Attraverso lo studio, la ricerca, piegando la schiena sui libri, si può costruire una seria prospettiva di vita dignitosa”, ha concluso.