La libreria 121+ di Milano si trasforma ancora in un contenuto

Il designer Jonathan Pierini reinventa lo spazio di Corraini

SET 11, 2019 -

Milano, 11 set. (askanews) – Una nuova radicale trasformazione ha colpito la libreria 121+ di Milano, uno dei luoghi dove la creatività culturale prende forme imprevedibili e intriganti, come raramente succede altrove. Questa volta Corraini Edizioni ha affidato il compito di ripensare gli spazi della libreria al graphic designer Jonathan Pierini, che ha creato un’istallazione immersiva, dove i visitatori possono entrare, sfogliare un libro e scoprire spazi nascosti.

“Che farò senza Euridice?” è un progetto che si richiama al mito di Orfeo, che disperato per la perdita della sua amata Euridice muore smembrato dalle Menadi. La libreria di via Savona diventa dunque una porta di accesso per un viaggio alla ricerca delle origini del mito, e per una riflessione sul ruolo della letteratura e della scrittura, e sul rapporto tra cultura considerata tradizionalmente “alta” e cultura popolare.

Nell’istallazione di Jonathan Pierini, gli spazi sono nascosti da tende in plastica fatte da composizioni di piastrine colorate bianche e blu. Le tende in plastica sono un prodotto popolare, che ognuno di noi ha visto mille volte nelle botteghe, ma in questa istallazione, come il mito, possono prestarsi a numerevoli letture. Il designer infatti le realizza con diverse combinazioni di piastrine che per la loro struttura rimandano alla progettazione grafica, al design e alla storia dell’arte.

Per tutta la durata della mostra, poi, sono esposti solo i titoli scelti dall’autore, tra questi: L’invenzione del quotidiano (Michel De Certeau), Miti d’oggi (Roland Barthes), L’altra Euridice (Italo Calvino), Simposio (Platone), Georgiche (Virgilio), Metamorfosi (Ovidio), Canti Orfici (Dino Campana), Guardare, ascoltare, leggere (Claude Lévi-Strauss), Estetica relazionale (Nicolas Bourriaud).

“Il rapporto tra libro e lettore – ha commentato Pietro Corraini – è sì una faccenda privata, ma né lettore, né libro sono scollegati dal luogo dove si trovano e dalla storia che li ha portati ad essere ciò che sono e tanto meno dalla storia che li ha portati ad incontrarsi. Lo stesso libro comprato in due librerie diverse non è lo stesso libro, perché quel libro, o meglio, il nostro rapporto con quel libro, sarà diverso. La storia che ci lega a quell’oggetto si lega anche al suo contenuto. In questa occasione un autore disegna non un libro, ma tutta una libreria. Non è più solo il libro ad essere un racconto, ma la libreria stessa. Il progetto abbraccia lo spazio e ingloba i libri, li usa come mattoni per costruire senso. L’idea stessa di libreria si trasforma da contenitore a contenuto. La scelta dei libri presenti, l’allestimento, le luci e i materiali servono tutti a raccontare una storia”.