Il 2020 delle OGR: a Torino mostre, musica e contaminazioni

Presentato programma del prossimo anno, molte sfide interessanti

SET 9, 2019 -

Torino, 9 set. (askanews) – Le Officine Grandi Riparazioni di Torino hanno presentato il proprio programma di mostre ed eventi per il 2020. Un calendario, che appare stimolante, e che vuole confermare la natura di laboratorio delle OGR, oltre che di luogo di intersezione tra diverse forme d’arte. A presentare le mostre che arriveranno, il direttore artistico Nicola Ricciardi: “Sul 2020 – ha detto ad askanews – abbiamo quattro grandi mostre che reinterpreteranno lo spazio, l’architettura. Sono quattro grandi nomi: Trevor Paglen, Jessica Stockholder, Magdalena Abakanowicz e Giuseppe Gabellone e, ciascuno a modo suo, interpreta l’architettura e la trasforma in un’opera d’arte”.

Operazione simile a quella che l’istituzione ha cercato di fare su se stessa nei primi due anni di vita, andando a creare una propria riconoscibilità nell’ambito del contemporaneo.

“Possiamo dire – ci ha spiegato Massimo Lapucci, direttore generale di OGR – che a oggi la scommessa è vinta, nel senso che abbiamo avuto più di 500mila visitatori, dalla città e dal suo territorio, ma anche dal di fuori, e anche dall’estero. Oltre 200 artisti hanno lavorato all’interno delle OGR, nell’arte contemporanea e nella musica. La strada è ancora lunga, ma stiamo muovendoci secondo noi in un direzione che è giusta, che è quella di legare la città e il territorio al Paese, alle sue istituzioni artistiche e anche, naturalmente, a partnership internazionali molto importanti”.

“Sono felicissimo di poter annunciare che la mostra di Magdalena Abakanowicz – ha aggiunto Ricciardi – sarà coprodotta da noi e dalla Tate Modern, che è un museo cui abbiamo sempre guardato con ammirazione e che oggi possiamo citare tra i nostri partner più stretti”.

Elemento chiave, fin dalla nascita di OGR, quello musicale, favorito anche dall’eccezionale acustica degli spazi, sottolineata dal direttore del Club to Club festival, Sergio Ricciardone. “Abbiamo pensato – ha detto – a un programma molto ricco, perché fondamentalmente stiamo parlando di sei eventi in tre mesi, con artisti che arrivano da ogni angolo del mondo e quello che le persone potranno vedere e sentire qui sono degli show spesso inediti o, meglio, inauditi, se vogliamo usare un’altra parola per descrivere quello che succederà”.

Tornando all’arte, in programma anche importanti esposizioni dedicate a Monica Bonvicini, a Mauro Restiffe, ai MASBEDO e alla danza, oltre alla rinnovata collaborazione con Artissima. E poi anche dei momenti per riflettere sulla funzione museale attraverso incontri nell’ambito di Museo Ventuno, la piattaforma di ricerca dell’associazione di musei di arte contemporanea AMACI, rappresentata dal vicepresidente Lorenzo Giusti. “Grandi rivoluzioni ci sono state negli ultimi anni – ci ha detto – alcune sono state colte, ma altre ancora devono essere decifrate e nell’ambito di questo nuovo simposio che AMACI e OGR organizzeranno nel 2020 cercheremo di sciogliere un po’ di nodi che si sono venuti a creare”.