“Mark Kostabi tra suono e solitudine”, martedì la presentazione

Volume di Maria Pia Cappello presentato a Villa Corallo di Sant'Omero (Te)

AGO 23, 2019 -

Roma, 23 ago. (askanews) – Momento storico in Abruzzo per la presenza di Mark Kostabi, noto pittore, scultore e compositore; nato a Los Angeles nel 1960 da genitori estoni, entrambi musicisti. Cresciuto a Whittier in California, ha studiato disegno, pittura e musica alla California State University, Fullerton. Dal 1982 si è poi stabilito a New York dove ha fondato il Kostabi World, lo studio di Manhattan.

Dal 1996 Kostabi ha una casa a Roma e adesso ha anche una residenza nella suggestiva Villa Corallo di Sant’Omero (Te). Come musicista e compositore Kostabi si è esibito sia come solista che con altri artisti tra cui Tony Esposito, Greesi Desiree Langovits, Ornette Coleman, Jerry Marotta, Tony Levin, Mark Egan, Tommy Campell, Paul Kostabi, Gene Pritsker, David Taylor,William Schimmel.

Vanta opere in 52 Musei del mondo tra cui Moma, Guggenheim, Metropolitan Museum of Art, Brooklyn Museum of Art, The National Gallery of Art e The Corcoran Gallery of Art, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Groninger Museum, New Mexico Museum of Art, Museum of Tirana, Art Museum of Estonia. Dal 1981 espone regolarmente in molte città italiane, a Los Angeles, New York, Philadelphia, Tokyo, Berlino, Chicago, Boston, San Francisco, Miami, Washington D.C., New Orleans, Mosca, e in numerose città dell’Australia, del Giappone, Spagna , Svizzera, Francia, Belgio ed Estonia.

La scrittrice Prof.ssa Maria Pia Cappello, nata nel 1958 in provincia di Frosinone, ha scritto diversi libri d’arte e un suo libro è nel database del Moma di New York e nel Museo dell’Ontario (AGO) a Toronto. Ha presentato i libri a Roma, Venezia, Londra, Washington, Toronto. Grande attesa quindi del suo ultimo libro “Mark Kostabi tra Suono e Solitudine”, anche in edizione inglese “Mark Kostabi between Sound and Solitude”, che sarà presente nel bookshop del Moma. I libri sono editi dalla SarpiArte Edizioni.

La Cappello analizza le opere dell’artista con dei rimandi filosofici, poetici e letterari. Mai come in questo momento storico, il libro della Cappello è di una attualità unica nel suo genere letterario, artistico, filosofico e sociologico. Infatti, oltre ad identificare l’artista nella melodia di una intera globalizzazione, la scrittrice ribadisce e analizza il concetto della solitudine del nuovo millennio, contrassegnato da materialismo, solitudine e una società click and collect dove le interazioni face-to-face sono state sostituite dagli schermi dei computer e dai cellulari. Secondo la Cappello quindi Mark Kostabi coglie lo spirito del nostro tempo, è il reporter della nostra società, è l’artista che sarà studiato nei libri di storia dell’arte, è un innovatore nell’ambito artistico per le sue opere che esprimono il subconscio, il simbolismo delle ali, l’introspezione, la meditazione, la potenza della musica, la romantica nostalgia di un mondo con una personalizzata e soggettiva visione globale, l’ottimismo e la speranza di un futuro migliore che si può raggiungere attraverso le note musicali che potrebbero cambiare il cuore degli uomini; in questa società tecnologica sono fondamentali l’amicizia, la fratellanza e l’amore anche se in alcune opere viene trasmessa la più dolorosa delle solitudini nel momento in cui in alcuni dipinti due innamorati si abbracciano guardando i loro cellulari. Nel contempo, le opere di Kostabi hanno fissità delle forme, cromatismo chiaro e preciso, volumi esatti. La Cappello sottolinea che Mark Kostabi rappresenta uno dei modelli costitutivi dell’arte contemporanea: arte innovativa e personale, metafora della conoscenza, esplorazione dell’invisibile e dell’ignoto che va verso una società troppo tecnologica, autonomia dell’arte e coraggio artistico, collettivo e individuale.

Le pagine della Cappello invitano, a loro volta, a fare viaggiare il lettore tra splendide e suggestive opere di diverse tematiche, città cosmopolite e versi poetici, mondo tecnologico e mondo virtuale, luoghi reali e immaginari, amore e indifferenza, malinconia ed esuberanza, silenzio e suono, allegria e tristezza, conflitti interni e libertà, arte del passato e Postmoderno. E solo alla fine del libro il lettore capirà uno dei messaggi fondamentali che la Cappello vuole comunicare: Kostabi dipinge con sottile umorismo ed elegante ironia le infinite sfumature e contraddizioni della vita, della società e dell’animo umano ma è fortemente impegnato nella difesa di un mondo più vicino alla natura e ai sentimenti puri e soprattutto di un’arte esegetica che venga afferrata e saggiamente interpretata, raggiungendo il cuore e la mente di tutti gli uomini.

L’intera progettazione dell’evento artistico-culturale è sapientemente svolta dall’abruzzese Gino Natoni: l’organizzatore di eventi culturali, il promotore del bello e del buono, l’innamorato della sua terra, il genius loci, il mecenate, il collezionista. Molti dicono che lui sia il manager, l’agente, il referente; nulla di tutto questo! E’ il collezionista ma soprattutto l’uomo di fiducia e sicuramente l’amico di Mark Kostabi! E anche colui che pensa che Kostabi sia unico come lo è stato Andy Warhol.

La presentazione in anteprima si terrà in Abruzzo, per volontà di Mark Kostabi perché è una terra cui è molto legato, di cui apprezza le bellezze del territorio, le bontà enogastronomiche e la squisita ospitalità della gente. Appuntamento dunque il 27 agosto alle 19.00 presso Villa Corallo a Sant’Omero (Te). Seguiranno altre presentazioni in Italia: il 31 agosto al Chiostro di Sant’Agostino, Rieti; l’ 1 settembre all’Enoteca comunale di Controguerra, Teramo; il 5 settembre a Palazzo Spada, Terni, il 13 settembre alla Fondazione Potito, Campobasso.